15 edicole digitali pirata chiuse grazie a una furbata

La Guardia di Finanza su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, ha attuato un sequestro preventivo nei confronti di 15 siti pirata.

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a cura di Dario D'Elia

Ieri in un sol colpo sono stati chiusi 15 siti web pirata specializzati nella diffusione di quotidiani e periodici, nazionali ed internazionali. La Guardia di Finanza, su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, ha attuato un sequestro preventivo nei confronti di 10 siti web residenti in Italia e l'oscuramento DNS di 5 siti allocali all'estero.

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L'operazione Fenice ha portato alla perquisizione e al sequestro di materiale informatico di soggetti di cittadinanza italiana residenti nelle province di Napoli, Carbonia-Iglesias, Brescia, Roma, Frosinone e Torino.

Il Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l'Editoria della GdF in sede di indagine ha tracciato "il percorso che permette ai pirati del web di acquisire ed offrire agli utenti il prodotto editoriale".

"Attraverso, quindi, un innovativo metodo di tracciatura delle copie digitali messo a punto da primari gruppi editoriali nazionali, sono stati individuati n. 5 soggetti, responsabili della diffusione illegale sul web, in violazione all'art. 171 ter, comma 2, lettera a-bis), della Legge nr. 633/1941, dei contenuti editoriali tutelati, acquisiti originariamente attraverso regolari abbonamenti ai canali di diffusione digitale delle testate", si legge nella nota ufficiale della GdF.

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Insomma, è stato sufficiente analizzare i codici di ogni copia e fare un riscontro presso le banche dati in uso ai gruppi editoriali per risalire ai responsabili di pirateria. Inoltre, monitorando le risorse finanziarie che collegano i gestori dei siti pirata ai fornitori dei servizi offerti e pubblicizzati sui medesimi di fatto si è potuto "aggredire anche questo ulteriore sistema".

"Tutti i fenomeni di pirateria, riproducendo senza alcun riconoscimento economico un'informazione sulla quale gli editori investono invece ingenti risorse, condizionano in maniera significativa i modelli di business delle imprese editrici", ha commentato il Presidente della Fieg, Maurizio Costa.

"Per tutelare il prodotto informativo realizzato dalle nostre imprese - conclude Costa - è necessaria una strategia complessiva di difesa del diritto d'autore che si basi su azioni efficaci di contrasto all'illegalità e sulle opportune modifiche normative".

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