25 aprile, un pensiero di libertà anche per la Rete

Neutralità della Rete in pericolo, dopo la proposta della FCC statunitense di riservare corsie privilegiate a pagamento ai giganti digitali? La buona informazione sembra aver sventato il progetto, ma Internet va difesa ogni giorno, ed è bene ricordarlo proprio il 25 aprile.

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a cura di Pino Bruno

Si difende dalle accuse e parla di "disinformazione" - a great deal of misinformation - il presidente della Federal Communications Commission, l'autorità statunitense che sovrintende alla regolarità delle telecomunicazioni. Non è vero che vogliamo una Rete a due velocità, con una corsia preferenziale e accelerata per le major digitali e una più lenta per i consumatori, scrive Tom Wheeler.

Il potente capo della FCC, tirato per i capelli dagli organi di informazione di tutto il mondo, è stato costretto a rispondere punto per punto alle critiche per respingerle. In ballo c'è la madre di tutti i problemi, da quando Internet esiste: la Neutralità della Rete. Cioè - in estrema e incompleta sintesi - tutti gli utenti hanno pari diritti e chiunque fornisca connettività deve far fluire i dati senza discriminazioni di sorta.

La FCC - hanno denunciato giornali, associazioni di consumatori e movimenti che sostengono le libertà digitali - vorrebbe concedere ai colossi del settore (Amazon, Skype, Netflix, etc.) autostrade a banda larghissima. Una vera e propria rete alternativa, lautamente pagata, per far arrivare prima e meglio degli altri prodotti e servizi. Si tratterebbe di privilegi che da sempre, quando riguardano le telecomunicazioni, impattano violentemente contro diritti di eguaglianza, come si è visto e si vede per la radiotelevisione.

Di Fogliazza dal sito dell'ANPI 

Progetto sventato grazie alla buona informazione? Può essere, ma tutti noi cittadini digitali dobbiamo tenere alta la guardia, perché gli attacchi alla neutralità e alla liberta di Internet si moltiplicano, e non soltanto per motivi economici. È di ieri la decisione del presidente russo Vladimir Putin di bannare Skype e Google con la scusa del terrorismo. Putin ha poi rincarato la dose definendo Internet un "progetto speciale della Cia" e ha esortato i russi a diffidare di Google.

Putin è in buona compagnia: non si è ancora spenta l'eco delle ritorsioni del premier turco Recep Tayyip Erdogan contro i social network, accusati di aver veicolato le opinioni dei dissidenti. Quanto agli Stati Uniti, ci sono andati giù pesanti nell'usare la Rete per spiare tutto e tutti. Ma lì, almeno, c'è un premio Pulitzer per chi denuncia le trame dei Poteri.

E c'è poi, quasi a confortarci, il Marco Civil, il documento che garantisce i diritti civili su Internet, firmato due giorni fa dalla Presidente della Repubblica del Brasile, Dilma Rousseff. Insomma, non dobbiamo considerare la libertà della Rete un fatto compiuto e acquisito. Internet va difesa ogni giorno, ed è bene per noi italiani ricordarlo proprio il 25 aprile.