3 italiani fanno le pulci all'e-government mondiale

Roberto Bellotti, Nicola Amoroso e Elena Garuccio sono i tre specialisti che hanno affinato le metodologie utilizzate per l'elaborazione dell’indice E-Government Development Index dell'ONU.

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a cura di Dario D'Elia

L'Italia è al 23° posto della classifica ONU dedicata all'e-government, ma al primo posto assoluto nello sviluppo degli strumenti che ne hanno permesso la valutazione. Il cosiddetto EGDI (E-Government Development Index) infatti è stato affinato da tre Fisici dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro": Roberto Bellotti, Nicola Amoroso e Elena Garuccio. In verità fanno parte del team di "Quantitative Analysts" dell'ONU sin dalla Edizione del 2012 del Survey, ma oggi il loro apporto è stato ancora più strategico.

EGDI 2014

"Il loro ruolo, esterno alla struttura delle Nazioni Unite, è quello di verificare ed eventualmente raffinare le metodologie utilizzate per l'elaborazione dell’indice EGDI, in stretto contatto con il gruppo di lavoro ONU", svela la nota ufficiale. "In particolare la dr.ssa Elena Garuccio ha trascorso, come tirocinio formativo della tesi di laurea magistrale in Fisica, 4 mesi presso il Dipartimento di Affari Economici e Sociali dell'ONU a New York, presso cui viene prodotto e redatto il Documento E-Government for the Future We Want".

Il rapporto biennale ONU analizza e valuta per 185 Stati Membri lo sviluppo dei servizi online forniti dalla Pubblica Amministrazione Centrale ai cittadini, delle infrastrutture di Information and Communication Technologies e del capitale umano. Queste tre componenti vengono sintetizzate in un unico indice – EGDI (E-Government Development Index).

Sub-categorie

L’Italia entra per la prima volta nella TOP25 (era 32-esima nella classifica 2012 e 38-esima in quella del 2010) scalando ben 9 posizioni e collocandosi al 23° posto, quasi a ridosso della Germania (21-esima) che perde 4 posizioni rispetto al 2012. "La Repubblica di Corea si riconferma al primo posto, riaffermando la strategia globale e di sistema che questa nazione adotta in tutti i campi per rafforzare il proprio ruolo internazionale in questo settore, mentre su scala planetaria è anche significativo l’arretramento di una nazione leader come gli USA dal 5° al 7° posto", conferma la nota.

Il successo dell'Italia non si deve ovviamente al "taroccamento" degli indici bensì ai notevoli sforzi compiuti in questi anni. Spesso il problema più grande non è la disponibilità dei servizi e-gov bensì il fatto che i cittadini non ne conoscono l'esistenza oppure non sono in grado di usarli poiché prive delle necessarie competenze informatiche (di base).

Servizi online e infrastrutture

"La sfida di fornire una fotografia sempre più accurata e veritiera dello sviluppo dell'E-Government a livello planetario ha già portato il gruppo di fisici baresi allo sviluppo di algoritmi basati su reti complesse, in grado di fornire ulteriori visioni e rappresentazioni della complessa realtà che il documento", conclude il documento ONU.

Alla base dell'eccellenza del gruppo di ricercatori italiani vi è stata senza dubbio la competenza maturata nell’analisi di dati, segnali ed immagini di estrema complessità, prodotti in esperimenti di astrofisica o da risonanze magnetica nucleare per la diagnosi precoce di alcune malattie come l'Alzheimer. Proprio questa settimana lo stesso team ha vinto la competizione scientifica organizzata dalla Harvard Medical School di Boston (USA) riuscendo a classificare correttamente la più alta percentuale di immagini cerebrali "in cieco", rispetto a circa 50 "algoritmi" concorrenti provenienti da tutto il mondo.