300 euro per linkare tre articoli di giornale: follia irlandese

In Irlanda l'associazione che raccoglie i principali quotidiani nazionali ha deciso di far pagare chi linka gli articoli online. Una delle prime vittime è stata l'associazione di beneficienza Women's Aid che lotta contro la violenza nei confronti dei bambini e delle donne.

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a cura di Dario D'Elia

I quotidiani irlandesi hanno deciso di far pagare a qualsiasi sito web i link ai rispettivi articoli pubblicati online. Si tratta di un'iniziativa a dir poco rivoluzionaria che vanta già un listino prezzi e l'arroganza di voler scomodare il Governo irlandese per rivedere profondamente le norme sul copyright digitale.

La stampa locale ha dormito un po' sulla vicenda, anche perché coinvolta direttamente. Si parla infatti dei più importanti quotidiani nazionali come ad esempio Irish Examiner, The Irish Time e Irish Daily Star. Insomma tutti gli aderenti alla Newspaper Licensing Ltd. (praticamente la collecting society dei giornali irlandesi) hanno deciso di battere cassa, e una delle prime vittime è stata l'associazione di beneficienza Women's Aid che lotta contro la violenza nei confronti dei bambini e delle donne. A svelarlo è stato proprio lo studio di consulenza legale di Women's Aid, ovvero il dublinese McGarr Solicitors.

Quotidiani irlandesi

In pratica l'associazione di carità, come altre, ha ricevuto lettere, mail e chiamate che sollecitavano l'acquisto di una speciale licenza per continuare a linkare gli articoli dei quotidiani sul proprio sito ufficiale. Tralasciando il fatto che Women's Aid si è limitata a pubblicare solo link e neanche gli estratti degli articoli che parlavano delle conseguenze delle varie azioni caritatevoli, rimane decisamente l'amaro in bocca a scoprire i listini. I "folli" editori irlandesi chiedono 300 euro per 1/3 link, 500 euro per 6/10 link, 700 euro per 11/15 link, 950 euro per 16/25 link, 1350 euro per 26/50 link e una cifra da negoziare per più di 50 link all'anno.

"Nell'ottica di NNI (National Newspapers of Ireland) i link a materiale protetto da copyright costituiscono una violazione", si legge nella nota sottoposta a luglio al Copyright Review Committee, il comitato governativo che si sta occupando della revisione normativa. Insomma, i quotidiani si stanno portando avanti nel lavoro: prima mettere nell'angolo i presunti "pirati" del copyright poi fare pressione sul Governo per semplificare le operazioni di riscossione cambiando la legge.

"NNI propone a tutti gli effetti che ogni emendamento all'attuale legislazione sul copyright riguardante il deep-linking espliciti che quello correlato ai contenuti protetti da copyright... è illegale", prosegue la nota.

La tassa sul link davvero mancava. E il 2013 è appena iniziato.