4G italiana ancora più performante grazie alla UE

La Commissione UE ha assegnato alla 4G altri 120 MHz. Grazie a questa decisione lo spettro a disposizione per i servizi wireless ad alta velocità nell'UE sarà il doppio di quello attuale e pari a quello degli Stati Uniti.

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a cura di Dario D'Elia

La 4G avrà a disposizione uno spettro radio più ampio: la Commissione UE ha deciso di sottrarre 120 MHz alla 3G e destinarli alla banda da 2 GHz dell'LTE. Questo vuol dire che entro il 30 giugno 2014 gli Stati membri dovranno recepire l'indicazione e metterla in pratica.

"Grazie a questa decisione lo spettro a disposizione per i servizi wireless ad alta velocità nell'UE sarà il doppio (circa 1000 Mhz) rispetto a quello degli Stati Uniti", sottolinea la nota della Commissione. L'obiettivo è quello di ampliare ogni possibilità di investimento per gli operatori mobili, consentendo anche di offrire prestazioni superiori.

120 MhZ per l'LTE!

"L'ampliamento della banda riservata al 4G in Europa ci mette in condizione di rispondere meglio alla domanda di banda larga, che cresce ed evolve rapidamente. Vorrei che gli Stati membri si attivassero in fretta per modificare le licenze esistenti. In Europa tutti trarremo vantaggio da collegamenti wireless più veloci", ha commentato Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea.

La decisione della Commissione è in linea con la scelta di valorizzare al meglio l'asset frequenze. Secondo più studi di settore infatti da qui al 2015 il traffico mobile di dati aumenterà del 26% l'anno su scala mondiale. Per allora saranno oltre sette miliardi i telefoni, i tablet e gli altri dispositivi mobili in grado di accedere a internet. È evidente l'esigenza di "gestire lo spettro in modo più intelligente e ottimizzare l’uso delle bande di frequenza già assegnate, ad esempio eliminando gli ostacoli tecnologici e condividendo lo spettro".

Da rilevare poi che la Commissione sta valutando una misura nella banda terrestre 2 GHz non accoppiata (1900-1920 MHz e 2010-2025 MHz), attualmente assegnata alle reti UMTS ma non utilizzata in tutta l'UE. "In tal modo le bande non accoppiate potranno essere utilizzate in modo più efficace, con notevoli vantaggi economici, sociali ed ambientali, considerando applicazioni alternative alla banda larga mobile terrestre e tenendo conto dei diritti d’uso esistenti", conclude la nota della Commissione UE.