5 Televisori LCD 40-42 pollici, verso un nuovo standard

Per costruire un'installazione home cinema non bisogna per forza sottoporsi a spese assurde. Si può usare, come base, un televisore LCD da 40 o 42 pollici, i cui prezzi stanno calando sensibilmente. Dal punto di vista della qualità video, invece, non ci sono grosse novità. Le grandi marche hanno messo in campo i nuovi modelli, che abbiamo provato per voi.

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a cura di Tom's Hardware

Introduzione

I televisori LCD sono sempre meno cari, è un dato di fatto, e oggi un pannello Full-HD di grande diagonale è alla portata di tutti, o quasi. Abbiamo visto recentemente che un televisore Full-HD 32 pollici costa meno di 1000 euro, rilevando anche che, probabilmente, i 32" HD-Ready costeranno ancora meno, e che, parallelamente, i televisori LCD da 26" in giù, in futuro, potrebbero diventare dei prodotti low-cost, soprattutto perché le aziende tendono a concentrasi sui prodotti Full-HD.

Per un pugno di bit

La differenza principale tra i 32 pollici Full-HD e i 40/42 pollici Full-HD è la qualità del pannello. Come abbiamo già avuto modo di mostrare nel nostro precedente articolo, tutti i pannelli 32 pollici Full-HD hanno una scarsa ricchezza cromatica, colpa forse di una tecnologia ancora poco matura. Un altro aspetto, ancor più importante e spesso sottovalutato, è l'elettronica di trattamento. Tutti i pannelli LCD disponibili sul mercato, dai piccoli 32 fino ai giganteschi 52 pollici, utilizzano un'elettronica a 8 bit per colore, una soluzione ampiamente sufficiente, visto che è capace di gestire più gradazioni di colore di quante ne possa vedere l'occhio umano.

Scorrendo le specifiche tecniche dei televisori, però, spesso leggiamo 10 o addirittura 14 bit. Si tratta di una corsa a "chi ce l'ha più grande", simile a quella vista con i Mpixels della fotografia digitale, oppure di una necessità vera? Bisogna distinguere tra i bit utilizzati per mostrare l'immagine a schermo e quelli utilizzati dall'elettronica di trattamento per i calcoli intermedi. I riduttori di rumore, l'aumento del contrasto, e in generale tutti quei filtri digitali mirati a migliorare la qualità video finale, portano ad una perdita di dettagli. Se tutti questi calcoli vengono fatti con un numero insufficiente di bit, si può assistere ad una degradazione della qualità video finale. I gradienti di colore visualizzati a schermo come una successione di tinte unite, sono un esempio eclatante di questo problema.

Applicando i filtri digitali con un'elettronica ad 8 bit, quei colori che sulla sorgente video sono diversi, diventano tutti identici a schermo. Si tratta del fenomeno della solarizzazione, presente sul Sony Bravia KDL32W4000, con elettronica a 8 bit, mentre il KDL40W3000, con elettronica a 10 bit, non presenta problemi del genere. Scegliere una diagonale maggiore, spesso, significa anche un miglior sistema di trattamento video.

Supponiamo di lavorare con dei semplici valori decimali anziché con valori binari. Immaginiamo di avere due tonalità di grigio molto simili, 102 e 103, e ipotizziamo che il trattamento video da applicare consista nel dividere per due, sommare 1 e infine moltiplicare il risultato per 2.

Le due linee superiori mostrano come il calcolo a 8 bit restituisca lo stesso valore, anche se in entrata sono immessi due valori diversi. Se il calcolo tiene conto della virgola, invece, la differenza tra i due colori è preservata.

Se i calcoli vengono fatti approssimando alla prima cifra intera, cioè senza considerare i decimali (il 1° caso), l'algoritmo di trattamento applicato ai due colori genera lo stesso valore finale (entrambe le tonalità sono diventate 104), così a schermo osserviamo un unico colore. Se invece si approssima alla prima cifra decimale (il 2° caso), la divisione per due non porta ad alcun errore e permette ancora di distinguere le due tonalità di grigio originarie. Al termine del calcolo, le due tonalità di grigio distinte (102 e 103) hanno dato luogo a due tonalità grigio altrettanto distinte (104 e 105). Questo esempio mostra chiaramente che né le tonalità di colore iniziali, né tanto meno quelle finali, hanno bisogno della virgola per essere distinte a schermo. Il calcolo con la virgola, però, è necessario affinché il processo di trattamento non produca errori. Lo stesso ragionamento vale per il numero di bit utilizzati dal sistema di trattamento immagine dei televisori. Qualcuno obietterà che la divisione per due è un esempio troppo semplice per dare un'idea della complessità del problema. Su questo siamo perfettamente d'accordo. Ma i calcoli più complessi, come il bilanciamento dei bianchi, sono basati su coefficienti con la virgola, ed una precisione superiore alla cifra intera è obbligatoria.