5G europea a 10 Gbps grazie all'accordo con i sudcoreani

La Commissione UE e la Sud Corea hanno siglato uno storico accordo per lo sviluppo congiunto della tecnologia 5G. Si parla di un investimento complessivo di miliardi di euro.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

La Commissione UE ha siglato uno storico accordo con la Corea del Sud per lo sviluppo sinergico della tecnologia 5G. Si parla di un nuovo standard per le telecomunicazioni mobili che dal 2020 dovrebbe consentire una velocità massima di trasferimento dati superiore a 10 Gbps. Pura fantascienza solo a pensarci, oggi.

Eppure Neelie Kroes, Vice presidente della Commissione per l'Agenda Digitale, e il Ministro della Scienza, ICT e Sviluppo(MSIP) Mun-Kee Choi poche ore fa hanno firmato un documento che pone le basi per la cooperazione e l'armonizzazione dello spettro radio in relazione a questa innovazione. "Joint Declaration on Strategic Cooperation in Information Communications Technology (ICT) and 5G" è davvero una promessa di intenti che lascia ben sperare il futuro del segmento mobile europeo.

Mobile

Per altro a breve sarà siglato un memoradum di intesa tra gli operatori e le aziende comunitarie (come Alcatel-Lucent, Atos, Deutsche Telekom, Ericsson, Nokia, Orange, Telecom Italia, Telenor e Telefonica) e il 5G Forum sudcoreano.

L'Unione Europea investirà circa 700 milioni di euro nei prossimi sette anni per la 5G, come prevede il programma Horizon 2020. Mentre le imprese europee di settore dovrebbero contribuire per raggiungere i 3 miliardi di euro. Se si considera l'ulteriore miliardo di euro della Corea del Sud i presupposti per ottenere un buon risultato ci sono tutti.

"La 5G diventerà la nuova linfa vitale dell'economia digitale e della società digitale, una volta stabilita. Sia l'Europa e la Corea del Sud lo riconoscono. Questa è la prima volta che le pubbliche autorità si uniscono in questo modo, con il sostegno del settore privato, per spingere in avanti il processo di standardizzazione. La dichiarazione di oggi segnala il nostro impegno per essere leader digitali globali".

5G

La Quinta Generazione sarà davvero una rivoluzione poiché "consentirà l'integrazione tra le risorse di cloud IT e quelle di rete", come spiegò Antonio Manzalini, Senior Manager Strategy Future Center Innovative Architectures di Telecom Italiana, a Tom's Hardware durante il 5G@Europe Summit di Monaco.

"Il cambiamento sarà guidato dal concetto di softwarization e dall'avvicinamento sempre di più della rete al terminale. Oggi pensiamo allo smartphone come qualcosa che si attacca al network, verosimilmente domani con la 5G ogni terminale (robot, droni, smart device) sarà un nodo della rete".

Resta da capire cosa ne penserà la cinese Huawei, che non solo ha patrocinato il primo Summit 5G europeo, ma è anche il più importante fornitore di infrastrutture mobili. Lascerà che i suoi clienti la tradiscano con i colossi sudcoreani?