640.000 gigabyte al minuto nell'immagine che misura la Rete

Intel ha pubblicato i propri dati sul traffico online, generandone un'interessante infografica ricca d'informazioni. Già oggi i numeri della rete lasciano a bocca aperta, ma tra pochi anni saranno più che raddoppiati.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ogni minuto su Internet spediamo 204 milioni di email, Amazon vende prodotti per 83.000 dollari, vediamo 20 milioni di foto, sei milioni di pagine su Facebook e 1,3 milioni di video su YouTube. Questi sono solo alcuni dei dati raccolti e pubblicati da Intel, condensati nell'impressionante infografica che vedete in questa pagina. Sessanta secondi sono pochissimi nella nostra vita quotidiana, appena il tempo di bere un caffè (e per qualcuno nemmeno quello), di tirare fuori l'auto da un parcheggio scomodo e poco altro. Nello stesso tempo in Rete passano 639.800 gigabyte di dati, che equivalgono alle attività di milioni e milioni di persone.

Le informazioni raccolte da Intel raccontano in modo piuttosto chiaro come "la tecnologia sta cambiando e raggiungendo più persone con dispositivi sempre più diversi. Dagli smartphone ai tablet, netbook e notebook, persino nelle automobili: può spesso sembrare che ognuno di noi sia connesso. È difficile non vedere la proliferazione dei dispositivi, ma è ciò che non vediamo la questione più rilevante", come spiega Krystal Temple nell'articolo che accompagna l'immagine.

Ciò che non vediamo, secondo Intel, è come ogni cosa che facciamo genera un trasferimento di dati, dall'aprire una pagina web come questa all'ascoltare musica, dal giocare con lo smartphone al guardare un video su YouTube. E il fenomeno continuerà a crescere, perché se oggi c'è un dispositivo collegato per ogni abitante del pianeta, nel 2015 ce ne saranno due.

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In quel momento ogni secondo passeranno online cinque anni di video. Intel si basa su questi dati per spiegare quanto sia fondamentale il lavoro sul miglioramento delle infrastrutture, dalla realizzazione di nuove dorsali al raffinamento delle tecnologie usate. Un obiettivo sul quale, ovviamente, anche il colosso dei semiconduttori è al lavoro.