70 milioni di evasione fiscale dietro ai prezzi stracciati dell'hi-tech

Fiamme Gialle e procura di Monza hanno scoperto un'organizzazione che vendeva alla grande distribuzione prodotti hi-tech a prezzi stracciati senza pagare l'IVA.

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a cura di Dario D'Elia

Esselunga, Auchan e Mediaworld avevano un fornitore di televisori, apparecchi elettronici ed elettrodomestici che sbaragliava la concorrenza con prezzi all'ingrosso del 20% inferiori rispetto ai concorrenti. Forse si accontentava di poco? No, anzi. Semplicemente evadeva l'IVA e secondo le Fiamme Gialle e la procura di Monza in due anni l'organizzazione italo-bulgara avrebbe evaso circa 70 milioni di euro.

La grande distribuzione è ritenuta estranea all'attività: semplicemente acquistavano a prezzi stracciati e la documentazione risultava in regola. La Cantale S.p.A., con sede a Pontecurone in provincia di Alessandria, l'imprenditore bulgaro Nikolaj Ivanov Kitov e un imprenditore romano avevano infatti messo in piedi un meccanismo apparentemente perfetto.

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La società alessandrina acquistava da una bulgara i prodotti, stoccava a Desio e in un altro magazzino della provincia di Roma. Dopodiché veniva orchestrata una falsa compravendita tra società fantasma straniere per evadere il pagamento dell'IVA. In realtà la merce non si muoveva dall'Italia, ma i documenti correlati sembravano dimostrare il contrario. Il risultato è che ogni bene sgravato del peso dell'IVA poteva essere venduto a prezzi inferiori a quelli di mercato.

Al momento sono stati effettuati 19 arresti (8 persone in carcere e 11 ai domiciliari) e si è scoperto che la truffa avvenuta in più paesi: Italia, Repubblica Ceca, Romania, Polonia, Spagna, Principato di Monaco e Bulgaria. I beni e il denaro sequestrati ammontano a 12 milioni di euro.

"Era un immenso profitto, ottenuto accaparrandosi il mercato a prezzi competitivi, producendo un'attività di concorrenza sleale e creando un danno per l'economia del settore", ha commentato il procuratore aggiunto Luisa Zanetti.

"Nel campo dell'elettronica i margini di guadagno sono esigui, pari al 7-8 percento. Per cui evadere il 20 percento di IVA permette di vendere sottocosto del 10-15 percento rispetto agli altri operatori del mercato", ha puntualizzato il generale Francesco Greco, comandante provinciale di Milano.

"Speriamo che le distorsioni nelle vendite ci vengano segnalate dagli imprenditori danneggiati, che magari hanno l'opportunità di registrarle prima di noi, aiutandoci a intervenire tempestivamente".