Accendiamo i motori

C'è una Rete invisibile e ci sono gli strumenti per stare online senza farsi notare. Ecco come.

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a cura di Tom's Hardware

Iniziamo a scaricare il Browser Tor Bundle, un pacchetto software che comprende il vero e proprio motore di instradamento, il browser Firefox personalizzato per TOR. Non richiede installazione perché è un portatile.

https://www.torproject.org/download/download-easy.html.en

Facciamo un test:

In figura vediamo il mio IP a Milano gestito dal mio ISP italiano.

Lancio la VPN:

Il mio indirizzo IP è già cambiato ed geo-locato a San Francisco in California.

Lancio TOR Bundle

Ora sono in Svezia

In figura vediamo il percorso arzigogolato che compiono i miei pacchetti attraversando più nazioni e nemmeno partendo dall'Italia. Con la VPN attivata, anche se incappassi in qualche trappola sull'exit node, l'indirizzo IP sarebbe quello della VPN (San Francisco) e non quello reale.

Cerchiamo qualcosa nel Deep Web, ossia quei servizi (in questo esempio siti web) che non sono indicizzati da Google. Sono su computer attivi nella rete Onion, quindi anche sui computer degli utenti che hanno deciso di attivare un sito. Questi siti web non sono risolti dai DNS (Domain Name Server). Non hanno indirizzi IP pubblici ma nomi più simili a codici, e non sono raggiungibili dal normale web, per esempio il link https://xmh57jrzrnw6insl.onion.to/.  

Da notare la scritta: "If you like this service, please donate us bitcoins for the servers! BTC: 16Mosxht8A3Ve6our5gLq1KSEKYBhECnGf". Nella rete TOR i Bitcoin, e il solido anonimato che offrono, sono molto apprezzati (vedi anche Bitcoin, da dove vengono le monete senza banche - Bitcoin: la moneta digitale che ci libera dalla banche e Bitcoin: dal mining ai complotti, tutto sulla moneta digitale).

Gli indirizzi TOR di Torch e TorDir si trovano facilmente cercandoli su Google.

Eccoci nel Deep Web, tramite Torch o TorDir si possono raggiungere una serie di hidden services, siti e altro attivi solo nella rete Onion. Non ci addentreremo negli abissi, ma tenteremo di capire come funzionano questi siti fantasma e proveremo a crearne uno noi.

Prima di guardare il dietro le quinte di un hidden service, vorrei distinguere il discorso dei siti nascosti dai siti "censurati". A volte gli Stati impongono agli ISP di eliminare dai loro DNS i riferimenti ad alcuni siti, ritenuti illegali o scomodi, sicché gli utenti che chiedono al loro Internet Provider di portarli su www.sito_censurato.com, riceveranno un bel niente. Questo problema, a volte, è semplicemente aggirabile sostituendo i DNS automatici (del provider) con altri scelti manualmente. Questi "magicamente" risolvono l'indirizzo del sito e potremo navigarlo tranquillamente.

I siti del Deep Web invece, come già spiegato, non esistono nelle tabelle DNS di alcun provider, ma sono risolti da un complicato sistema nella rete TOR e presenti su computer che non sono necessariamente server stabili e grandi.