Addio scartoffie, tra l'altro soggette a danni da usura nel tempo e a rischio di falsificazione: dopo il certificato di proprietà dell'auto digitale (CDPD) introdotto lo scorso ottobre, l'ACI ha fatto sapere che a partire dal 4 luglio introdurrà anche l'atto di vendita dell'auto in forma digitale.
Si tratta di un'iniziativa che si posiziona nell'ambito del processo di dematerializzazione dei documenti cartacei, stabilita dal nuovo codice dell'amministrazione digitale (CAD). Ad annunciarla è stato lo stesso Giorgio Brandi, direttore dell'ACI-Servizio gestione PRA. ''Oltre ad un processo di innovazione, si punta alla praticità del sistema ed alla sicurezza" ha spiegato Brandi a margine del key4paperless, svoltosi a Roma.
"Recentemente due sentenze del TAR, che fanno seguito a due ricorsi contro il CDPD hanno confermato la resistenza del Paese all'innovazione" ha aggiunto Brandi, che ha poi continuato: "In realtà con le due sentenze del 17 e del 18 maggio 2016, il giudice ha riconosciuto la piena legittimità del certificato digitale in quanto conforme alle norme dettate dal codice dell'amministrazione digitale (CAD) ma, a richiesta di parte, deve essere consegnato anche il certificato in forma cartacea. Una chiave di lettura miope e in controtendenza. Per questo motivo abbiamo presentato ricorso al consiglio di stato''.
Parallelamente alle iniziative volte a incentivare la dematerializzazione, l'Automobile Club d'Italia prosegue anche lo sviluppo del pacchetto EasyCar, che prevede una serie di servizi a disposizione dell'utente e che si completerà questo mese con l'introduzione di due nuove app che consentiranno di accedere direttamente alle informazioni relative al proprio veicolo e, in caso di incidente, anche a quelle della controparte.