Acqua e ossigeno nello Spazio: un altro progetto italiano

L'Italia potrebbe avere un ruolo determinante nella colonizzazione umana di Marte: i ricercatori dell'Università di Cagliari hanno già depositato i brevetti per la costruzione delle abitazioni e la produzione di ossigeno.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Acqua e ossigeno nello Spazio: un altro progetto italiano

Parliamo del progetto per la produzione di acqua e ossigeno, il che "ci porta su Marte perché per la Luna non abbiamo proposto tecnologie in tal senso. Riguarda il secondo brevetto che abbiamo registrato, tutto dedicato al sostentamento di missioni umane marziane".

"Abbiamo ipotizzato diverse fonti per la produzione di ossigeno. Mi piace citarne una perché è quella che probabilmente ha il livello di produttività maggiore. Abbiamo ipotizzato di ottenere ossigeno utilizzando microalghe, di cui abbiamo dimostrato la capacità di crescere anche in presenza di concentrazioni di anidride carbonica prossima al 100%. La coltura di particolari tipologie di microalghe può consentire in parallelo la produzione di biomassa edibile e anche di ossigeno. La tecnologia promette di essere la più performante e la più adatta all'ambiente marziano".

Spirulina

I test che riguardano la produzione dell'ossigeno verranno fatti nell'ambito del progetto Mars 2020 della NASA, che ha proprio fra gli obiettivi quello di andare a testare in loco, mediante appositi lander, diverse tecnologie per la produzione di ossigeno.

"L'acqua su Marte resta un elemento indispensabile, perché le microalghe crescono in un ambiente acquoso", quindi prima di stabilire lì missioni di lunga durata è imperativo trovarla o ottenerla ad esempio per disidratazione del suolo lunare e per assorbimento del vapore acqueo su opportuni supporti.

Chlorella

Quanto alle colture, si parla delle stesse che sono allo studio sulla ISS ma il professor Cao sottolinea il focus sulle microalghe, che saranno per i coloni anche cibi per semplicità e alto rendimento. "In particolare le microalghe che interessano sono la Spirulina, che ha delle proprietà interessanti sotto il profilo nutrizionale, e la  Chlorella Vulgaris. Come dimostrato dal Progetto Melissa questo argomento è già in fase di valutazione anche sulla Stazione Spaziale".