Acqua su Marte, Curiosity pronto ad azionare il trapano

Curiosity, il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) e il Mars Express dell'ESA stanno raccogliendo sempre più prove dell'esistenza in passato di acqua allo stato liquido sul Pianeta Rosso. Continuano gli esperimenti e le rilevazioni in cerca di conferme definitive.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Marte era un pianeta con acqua allo stato liquido? Si fanno più numerosi gli indizi che danno spessore a quella che finora è sempre stata una teoria. Curiosity, il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) e il Mars Express dell'ESA stanno raccogliendo prove sempre più interessanti.

Sito John Klein - clicca per ingrandire

Secondo gli scienziati della NASA, le prove della presenza di acqua si troverebbero nelle vene minerali della Yellowknife Bay, il luogo in cui gironzola il rover in questo momento. Le vene sono state notate usando le Mastcam (Mast Camera) di cui è provvisto Curiosity, dopodiché il laser della ChemCam (Chemistry and Camera) ha ricavato campioni analizzati tramite spettroscopia per determinarne la composizione.

Clicca per ingrandire

Le prime informazioni suggeriscono che queste vene sono costituite da solfato di calcio idrato, particolare che suggerisce la presenza d'acqua. Le vene minerali si formano quando l'acqua fluisce attraverso delle fratture, lasciando dietro di sé dei depositi minerali. Curiosity è inoltre pronto ad azionare, per la prima volta, un trapano a percussione che sarà usato in un sito chiamato John Klein - in memoria del vicedirettore del programma deceduto nel 2011 - sempre all'interno della Yellowknife Bay. Curiosity è in grado di perforare la roccia per 5 centimetri, ma non è chiaro quanto in profondità si spingeranno gli scienziati, dato che si tratta di una "prima volta" in tutti i sensi.

Clicca per ingrandire

Il rover ha anche identificato una serie di altre caratteristiche geologiche che in genere si presentano solo in presenza di acqua corrente. Nella seconda immagine di questa notizia potete vedere delle piccole sfere (i puntini neri), che sono concrezioni formate dall'acqua che filtra attraverso rocce sedimentarie. L'immagine qui sopra è del sito Shaler, dove gli strati di roccia ben visibili sono stati quasi causati con molta probabilità dallo scorrere di acqua.

Se Curiosity rappresenta la manovalanza sul campo, nell'orbita di Marte si muovono il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) e il Mars Express dell'ESA, che studiano il pianeta e vigilano dall'alto. L'MRO ad esempio analizzato il cratere McLaughlin, rilevando rocce sedimentarie sul suo pavimento che secondo prove spettroscopiche sono formate da minerali che si creano solo in presenza d'acqua. I ricercatori della NASA credono che in passato, a 2,2 chilometri di profondità sotto il cratere vi fosse un lago alimentato da acque sotterranee.

Il Mars Express ha invece scattato una bellissima immagine di una regione chiamata Reull Vallis. Si può vedere, grazie anche a scatti in 3D e riproduzioni, il presunto letto di un enorme fiume lungo 1500 chilometri che dovrebbe essersi formato nel periodo Esperiano, tra 1.8 e 3.5 milioni di anni fa. La foto immortala una sezione che è profonda 300 metri e larga 7 chilometri.