ACTA di nuovo bocciata in Europa, è praticamente morta

L'ACTA è quasi del tutto affondata. Dopo il no di molti Paesi dell'UE e la bocciatura del Garante Europeo per la privacy, oggi l'accordo internazionale anticontraffazione è stato respinto anche dal Comitato per il Commercio Internazionale. La votazione negativa di inizio luglio da parte del Parlamento europeo sembra ormai segnata.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'ACTA ha incassato anche il no del Comitato per il Commercio Internazionale, costituito da membri del Parlamento Europeo. La Commissione incaricata di prendere l'ennesima decisione sull'applicazione in Europa dell'accordo internazionale anticontraffazione si è espressa con 19 voti contrari e 12 favorevoli.

Il giudizio così espresso ha valore di raccomandazione per la votazione definitiva del Parlamento europeo, che è in calendario per i primi di luglio. Anche se la votazione della Commissione non è vincolante, per i molti detrattori di questa normativa si può già parlare di successo perché a questo punto è quasi certo che verrà respinta.

Anche il Comitato per il Commercio Internazionale ha bocciato l'ACTA, le proteste hanno avuto effetto

La votazione contraria arriva dopo la bocciatura da parte del Garante Europeo per la privacy (EDPS), che già di per sé obbligava la Corte di Giustizia europea a tenere in conto la grave controindicazione di violazione della privacy. Gli organismi e i Paesi che si sono dichiarati contrari nel tempo è andata aumentando: a questo punto manca solo l'ufficialità di una storica stroncatura per chiudere definitivamente uno dei capitoli più fastidiosi dell'Internet di oggi.

Ricordiamo che l'Anti-Counterfeiting Trade Agreement era stato sottoscritto dall'Unione Europea insieme ad altri 40 Paesi e fin da subito era stato visto come un sistema legalizzato di violazione della privacy degli utenti e come una deroga illecita di potere ai detentori di diritti di copyright e di brevetto, che avrebbero avuto titolo per bloccare (presunti) soggetti colpevoli di violazione delle leggi sul copyright.

La votazione per la ratifica definitiva era inizialmente attesa per giugno, ma le numerose proteste sollevate da utenti e associazioni per i diritti dei consumatori avevano prima spinto il relatore alle dimissioni, quindi causato ripensamenti prima da parte di Paesi minori come Cipro, Estonia, e Slovacchia, quindi un cambio di posizione anche da parte della Germania.

Sicuramente i tentativi di tutelare il copyright non finiscono con l'ACTA, ma speriamo che con il prossimo progetto di legge si presti più attenzione ai diritti degli utenti, oltre che a quelli delle major e dei legittimi titolari di proprietà intellettuali, che per la legge dovrebbero godere delle stesse garanzie.