AGCM, multa da 9 mln di euro alle principali Telco italiane

Telecom, Vodafone, Wind, Fastweb e Tiscali saranno multate dall'AGCM per un totale di 9 milioni di euro per aver avviato il processo di attivazione della linea e/o di migrazione da altro operatore, durante il cosiddetto periodo di ripensamento, senza espressa richiesta dell'utente.

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a cura di Alessandro Crea

L'AGCM (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato), ha inflitto complessivamente 9 milioni di euro di multa a Telecom, Vodafone, Wind, Fastweb e Tiscali per aver adottato condotte illecite in violazione delle norme del codice del consumo, nell'ambito della commercializzazione a distanza, online o al telefono, o fuori dei locali commerciali dei servizi di telefonia fissa e/o mobile.

In sostanza tutti i principali operatori telefonici avrebbero seguito una prassi illecita, dando esecuzione ai contratti e avviando il processo di attivazione della linea o della migrazione da altro operatore, già durante il periodo di 14 giorni previsto invece per esercitare il diritto di ricesso, senza per altro aver acquisito un'espressa richiesta dell'utente sull'argomento.

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L'Autorità ha dunque accertato che in tutti i casi si sono verificate tre infrazioni:

  • Assenza sul sito Web e nelle condizioni generali del contratto dell'informativa richiesta dal codice del consumo, sia per quanto riguarda i costi in caso di esecuzione anticipata del contratto e di successivo recesso del consumatore, sia in merito agli eventuali costi dovuti nel caso in cui l'anticipazione sia stata espressamente richiesta dal consumatore.
  • Avvio delle cosiddette procedure di provisioning di attivazione di una nuova linea fissa o di migrazione da altro operatore in assenza dell'autonoma richiesta esplicita del consumatore prevista dalla normativa e, in ogni caso, senza metterlo nella condizione di poter liberamente scegliere tale opzione e di poter concludere il contratto a distanza o fuori dei locali commerciali in assenza di tale volontà.
  • In caso di esercizio del diritto di ripensamento, addebito o previsione di costi non dovuti in assenza della predetta informativa e/o della richiesta esplicita.

L'AGCM infine ha accertato anche altre condotte in violazione delle norme sui diritti del consumatore. In particolare Tiscali ha utilizzato procedure di teleselling non conformi a quanto stabilito dalla disciplina, mentre Wind e Fastweb hanno tenuto condotte illecite consistenti nel non far decorrere il termine per l'esercizio del diritto di ripensamento dalla proposta di concludere il contratto rivolta dai consumatori agli operatori.


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