AGCOM allenta le briglie tariffarie (all'ingrosso) imposte a TIM

L'AGCOM ha stabilito una leggera deregolamentazione delle tariffe all'ingrosso per la rete di accesso. Manca solo il parere della Commissione UE.

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a cura di Dario D'Elia

L'analisi di mercato
compiuto dall'AGCOM sulla rete di accesso ha confermato l'esigenza di una parziale deregolamentazione sulle tariffe all'ingrosso. Si partirà da Milano, dove la diffusa presenza di infrastrutture appartenenti a soggetti diversi, consentirà a TIM di non essere più soggetta a imposizioni tariffarie da parte del Garante. Com'è risaputo, l'ex-monopolista sul mercato all'ingrosso non può stabilire liberamente i suoi prezzi come i concorrenti.

"Nel resto del territorio nazionale si confermano gli obblighi regolamentari e si procede ad una differenziazione geografica dei rimedi", sottolinea la nota AGCOM. "Con rimozione del vincolo di controllo di prezzo, che, per il momento, riguarderà solo il bitstream (e non i servizi del mercato 3a quali SLU, ULL, accesso ai cavidotti e alla fibra spenta, VULA) e il WLR – in poco meno di 30 città italiane nelle quali la quota di mercato al dettaglio e all’ingrosso di TIM risulta inferiore ad una determinata soglia e in cui almeno due reti di accesso alternative a TIM coprono ciascuna il 60% del territorio".

In pratica a oltre a Milano, in poco meno di 30 città dove c'è concorrenza verranno rimossi obblighi per il cosiddetto "bitstream", ovvero quando TIM gestisce totalmente l'ultimo miglio per conto di un provider alternativo, e per il WLR (Wholesale Line Rental) che prevede il noleggio all'ingrosso delle linee telefoniche tradizionali.

Nulla cambia invece per le architetture SLU (Sub Loop Unbundling), ULL (Unbundling Local Loop) e VULA (Virtual Unbundling Local Access). In questi casi, dove gli operatori alternativi impiegano più o meno parzialmente le loro apparecchiature o infrastrutture, il controllo AGCOM permarrà.

Nello specifico per il VULA è stata prevista però una riduzione per gli anni 2018, 2019 e 2020 "restando, viceversa, immutato a 12,50 euro/mese il canone di atterraggio al 2021". Dopodiché se si manifesterà nel 2020 un'evoluzione effettiva "della concorrenza e l’effettivo grado di adozione (take up) degli accessi ad alta capacità" sarà possibile una maggiore flessibilità futura.

"Un’ulteriore sensibile riduzione di prezzo, rispetto alla consultazione, ha riguardato i canoni della banda per il trasporto dei dati dalle centrali locali ai nodi degli operatori alternativi", spiega l'AGCOM. Inoltre, per agevolare la migrazione delle linee di accesso dal rame alla fibra saranno previste modifiche alla disciplina del processo di migrazione (decommissioning), incentivi per ridurre i costi di migrazione e penali per prevenire condotte anti-competitive.

Lo schema di provvedimento, con tutte le novità, sarà notificato alla Commissione europea ai fini dell’acquisizione del parere, ai sensi del Codice delle comunicazioni elettroniche, e sarà approvato definitivamente entro la fine del mese di luglio.