AGCOM dice no alla fatturazione a 28 giorni sul residenziale

L'Agcom ha pubblicato una delibera che mette fine alla fatturazione a 28 giorni applicata ai servizi TLC residenziali. Per il mobile poco cambia.

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a cura di Dario D'Elia

L'AGCOM ha appena pubblicato una delibera che vieta l'impiego della fatturazione a 28 giorni sui contratti residenziali di telefonia, ADSL e fibra. Tutti gli operatori di telecomunicazioni sono avvertiti: dovranno tornare al canone mensile. Per le offerte mobili invece si parla di tariffe al minimo di 28 giorni.

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Vodafone e Wind sono state richiamate all'ordine: i rispettivi clienti nuovi e vecchi dovranno tornare alla fatturazione mensile. TIM e Fastweb, che avevano annunciato la novità, saranno costrette a tornare sui loro passi. Insomma, dovranno tutti rinunciare alla "tredicesima" mensilità annuale.

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Ovviamente gli operatori non sembrano aver gradito e secondo fonti autorevoli avrebbero intenzione di rivolgersi al TAR di Lazio tramite l'associazione di categoria Asstel. La tesi è che la posizione dell'AGCOM non avrebbe fondamento giuridico poiché grazie al rispetto del diritto di recesso i consumatori sarebbero ampiamente tutelati.

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La delibera dell'AGCOM è il frutto di una lunga consultazione pubblica avviata l'anno scorso. Secondo il garante la nuova metodologia di fatturazione avrebbe fatto venir meno "un parametro temporale certo e consolidato per la cadenza del rinnovo delle offerte e della fatturazione, ossia il mese". Insomma, sarebbe mancata adeguata trasparenza. Differente la situazione del mobile contraddistinto da traffico per lo più prepagato, invece che postpagato come nel residenziale.

"L'utente di servizi prepagati di telefonia ha sempre il diritto di conoscere le informazioni sul proprio credito residuo gratuitamente. Tale diritto viene assicurato all'utenza mediante accesso riservato, oltre che ad una pagina consultabile nel sito web dell'operatore e applicazioni dedicate, ad almeno un messaggio informativo attraverso il numero telefonico di assistenza clienti o altro numero gratuito ovvero via SMS gratuito, digitando un codice", si legge nel documento AGCOM.

"Per la telefonia fissa la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione deve essere su base mensile o suoi multipli. Per la telefonia mobile la cadenza non puòÌ€ essere inferiore a quattro settimane. In caso di offerte convergenti con la telefonia fissa, prevale la cadenza relativa a quest'ultima".

"Gli operatori di telefonia mobile che adottano una cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione su base diversa da quella mensile, informano prontamente l'utente, tramite l'invio di un SMS, dell'avvenuto rinnovo dell'offerta".

Aggiornamento delle 19:23

Asstel fa sapere in una nota ufficiale che il "Codice delle comunicazioni elettroniche non consente interventi dell'Autorità sui cicli di fatturazione. L'Associazione impugnerà il provvedimento nelle sedi più opportune".

L'Agcom non avrebbe, secondo l'associazione di categoria, "il potere di disciplinare  il contenuto dei rapporti contrattuali fra operatori telefonici e clienti, quale ad esempio la durata di rinnovo e dei cicli di fatturazione". Può solo intervenire a tutela della clientela in materia di trasparenza informativa.

"Sul tema è intervenuto di recente anche il Tar del Lazio ribadendo la piena legittimità da parte degli operatori di introdurre modifiche unilaterali al contratto, fatto salvo il diritto di recesso del cliente in caso di mancata accettazione delle modifiche stesse", prosegue Asstel.

Secondo il presidente di Asstel Dina Ravera "ci troviamo di fronte a un caso clamoroso: un'autorità, che dovrebbe avere come missione il funzionamento del libero mercato, cerca di riportare il settore, che in Italia già vede prezzi fra i più bassi in Europa, ai tempi delle tariffe"

"Tuteleremo i diritti dei nostri associati nelle sedi più opportune con l'obiettivo di ripristinare il diritto degli operatori al libero esercizio dell'attività di impresa".