AGCOM: ecco l'obbligo di condivisione per la rete in fibra

Il Garante delle Comunicazioni ha approvato il regolamento per lo sviluppo e la condivisione delle infrastrutture della rete nazionale in fibra e rame. Si parla anche della creazione di un catasto nazionale e della semplificazione e armonizzazione delle procedure adottate dagli enti locali.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante delle Comunicazioni ha approvato un nuovo regolamento che dovrebbe semplificare le procedure di sviluppo e condivisione delle infrastrutture in fibra e rame. Il documento si chiama non a caso "Regolamento in materia di diritti di installazione di reti di comunicazione  elettronica per collegamenti dorsali e coubicazione e condivisione di infrastrutture".

Tante le novità che lasciano ben sperare per il futuro, ma su tutte è da rilevare la definizione di un unico standard procedurale che consentirà agli operatori TLC di accedere alle infrastrutture pubbliche per la realizzazione di reti dorsali e cittadine. Insomma, sui cavidotti non vi saranno più dibattiti e cavilli. 

Le tavole AGCOM

Inoltre il regolamento prevede obblighi di condivisione tra operatori nei casi in cui non vi fossero alternative praticabili per motivi di sicurezza, salute pubblica, tutela ambientale, pianificazione urbanistica, problemi tecnici ed esagerati rischi economici. Questi ultimi due casi ovviamente prevedranno tavoli di confronto fra le parti e il parere finale dell'AGCOM.

Nel documento del Garante si parla anche dell'istituzione di un relativo catasto delle infrastrutture e della "semplificazione e armonizzazione delle procedure adottate dagli enti locali per consentire agli operatori la realizzazione sul territorio di reti a larga banda, attraverso apposite linee guida".   

"Unitamente alle regole relative all'accesso delle reti di nuova generazione, attualmente all'esame dell'Autorità, il nuovo regolamento costituirà la cornice di riferimento per la realizzazione delle reti in fibra, definendo, in coerenza con le indicazioni comunitarie, un percorso trasparente, orientato all'efficienza e al contenimento dei costi delle opere civili che rappresentano la quota principale delle spese complessive delle nuove infrastrutture", conclude il comunicato ufficiale.

Aggiornamento. Giustamente qualche acuto lettore fa notare che Telecom Italia potrebbe essere stata messa nell'angolo per la prima volta. Purtroppo no. Grazie all'accordo con Metroweb l'ex-monopolista di fatto si prepara a mettere le mani (indirettamente) su tutta la fibra ottica locale ad alta redditività. Inoltre se si considera la recente entrata di Fastweb nell'azionariato Metroweb il quadro è pressoché completo.

Telecom Italia di fatto si è fatta il suo "Tavolo Romani".