AGCOM, per sanzioni più alte bisogna cambiare le leggi

Il presidente dell'AGCOM Cardani ammette che le sanzioni contro le telco sono basse perché le leggi sono datate. In futuro arriverà la bolletta 2.0.

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a cura di Dario D'Elia

"Noi applichiamo leggi ormai datate, che prevedono sanzioni molto basse. Invece i mercati della telefonia e di Internet sono diventati grandi e prodighi di ricavi", ha ammesso il presidente dell'AGCOM, Angelo Cardani. Se il Garante delle Comunicazioni ammette la debolezza delle sue armi per fronteggiare la sfrontatezza delle società di telecomunicazioni vuole dire che siamo giunti al limite. La questione adesso è politica.

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L'unica azione che può compiere l'AGCOM è quella di cercare almeno di far restituire il denaro ai consumatori. "L'anno scorso noi abbiamo ridato agli italiani oltre 30 milioni, insieme ai Corecom che sono una nostra filiazione regionale. Le persone ci sottopongono i loro casi, e questi si chiudono spesso con la restituzione dei soldi sottratti ingiustamente. Se basta, mi chiede lei? Le rispondo di no. Serve qualcosa di più risoluto e fermo, a protezione dei cittadini", conferma Cardani nell'intervista di oggi su La Repubblica.

Il Garante sta lavorando a un nuovo regolamento per le controversie tra operatori e utenti. Si parla di un meccanismo che preveda non solo la restituzione ma anche un primo risarcimento "per sanare il danno morale".

Inoltre la "bolletta 2.0" prevederà l'obbligo per le TLC di indicare con maggiore chiarezza tutti i servizi attivi e gli euro di spesa, senza colpi di scena.

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Angelo Cardani, Presidente dell'AGCOM

Cardani si è soffermato anche sulla questione RAI, ricordando che se il modello di riferimento è la BBC allora bisogna "capire quali programmi siano servizio pubblico, pagati dal canone, e cosa invece sia finanziato dagli spot". A suo parere la televisione pubblica dovrebbe compiere un passo indietro rispetto al mercato, soprattutto considerando l'aumento delle entrate generato dall'introduzione del canone in bolletta.

"Serve un maggiore investimento in segmenti dell'offerta TV che le reti commerciali trascurano. Preciso che la qualità non è proporre, ogni tanto, uno spettacolo di teatro d'avanguardia. Qualità non fa rima con difficoltà. Ci sono tante cose importanti che possono essere narrate in termini accattivanti, divulgativi, semplici. La Rai deve generare negli italiani la curiosità e la voglia di capire, di partecipare", ha sottolineato il presidente dell'AGCOM.