AGCOM regolamenta l'asta per le frequenze: evviva

Il Garante delle Comunicazioni ha reso note le regole per l'assegnazione delle vecchie frequenze della TV analogica e del GSM. Vi sono obblighi specifici: per lo spettro da 800 Mhz ad esempio la copertura sul territorio tra il 20% e 40%.

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a cura di Dario D'Elia

L'AGCOM ha pubblicato la delibera che avvia la consultazione pubblica sulle regole per l'assegnazione delle vecchie frequenze della TV analogica e del GSM. L'asta consentirà di soddisfare le rinnovate esigenze del digitale terrestre e affrontare il tema del digital divide con soluzioni wireless broadband (LTE e Wi-MAX), senza contare la 3G (IMT2000/UMTS).

Delibera AGCOM

Nello specifico si parla di ben 300 MHz di banda (il doppio rispetto ai tempi dell'asta UMTS) e specifici obblighi per chi si aggiudicherà le licenze. Ad esempio il tanto chiacchierato spettro da 800 Mhz (5 - 25Mhz) imporrà una copertura sul territorio tra il 20% e 40% - entro 5 anni dovrà essere del 100%. Per quanto riguarda invece le altre frequenze del pacchetto (1800, 2000 e 2600 MHz) verrà imposta la copertura del 30% della popolazione in due anni e del 50% in quattro anni.

Indicativamente si parla della partecipazione all'asta di Telecom Italia, Vodafone, Wind, 3 Italia e forse un altro operatore che potrebbe essere Poste Italiane.

L'asta si terrà in autunno, probabilmente, e secondo le stime dovrebbe fruttare poco più di 5 miliardi di euro; in ogni caso 2,4 miliardi saranno sottratti da Tremonti per il DDL di stabilità (Asta vecchie frequenze TV, Tremonti ruba la borsa).