AGCOM toglie paletti alla NGN: fate come vi pare

Il Garante delle Comunicazioni ha pubblicato il regolamento sulla NGN: gli operatori saranno liberi di scegliere l'architettura che preferiscono. Questa mossa dovrebbe favorire lo sviluppo. In ogni caso bisognerà attendere il parere della UE.

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a cura di Dario D'Elia

Il Consiglio dell'AGCOM ha approvato all'unanimità il regolamento che governerà lo sviluppo della NGN (Next Generation Network), ovvero la nuova rete in fibra. L'intento è quello di "garantire un elevato grado di apertura della rete, indipendentemente dalle scelte dell'incumbent (Telecom, NdR) in merito alla tecnologia ed all'architettura di rete".

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L'architettura non è specificata: gli operatori saranno liberi di scegliere la soluzione che preferiscono – quindi P2P, GPON o miste."Lo schema che viene posto a consultazione pubblica ha peraltro il carattere di proposta aperta, alla quale tutti i soggetti potranno dare un contributo migliorativo", sottolinea il comunicato ufficiale.

"La regolamentazione dei servizi sulle reti in fibra ottica richiede un esercizio regolatorio molto complesso in quanto, a differenza delle regole per il rame, riguarda una rete ancora da realizzare. La tutela della concorrenza e di una rete aperta (regolamentazione concorrenziale) si deve così coniugare necessariamente con il tema degli incentivi agli investimenti (regolamentazione incentivante)".

Non a caso fra gli obiettivi dell'AGCOM bisogna sottolineare l'intento di facilitare "l'implementazione di servizi retail supportati da livelli differenziati di qualità del servizio". E favorire "il coinvestimento nella realizzazione delle nuove reti, in particolare delle infrastrutture passive e del cablaggio, per promuovere la realizzazione di reti parallele e/o ridurre il rischio di investimento, specialmente nelle aree meno profittevoli".

Il testo del provvedimento verrà ora trasmesso in consultazione alla Commissione europea e, in parallelo, sarà sottoposto ad una nuova consultazione pubblica nazionale "al fine di consentire a tutti i soggetti interessati di esprimere osservazioni in merito agli elementi di novità rispetto agli orientamenti espressi nel testo che aveva formato oggetto della precedente delibera n. 1/11/CONS".

Difficile valutare questa proposta, se non altro per la complessità del settore. Certo è che la scelta di non "governare" lo sviluppo potrebbe essere rischiosa sul medio e lungo termine. La sensazione è che si voglia far partire l'implementazione costi quel che costi. La NGN non esiste ancora, ma il tema è già affrontato come un'emergenza - con tutti gli effetti collaterali del caso. A questo punto la speranza è che l'AGCOM abbia ragione; il parere della UE sarà chiave.