Agenda Digitale firmata Monti, una sorta di Moleskine

Il Governo Monti venerdì scorso ha svelato i cardini dell'Agenda Digitale con l'approvazione del Decreto Semplificazioni. Si parla di sviluppo della banda larga, Open Data, Cloud e Smart Communities. In ogni caso si partirà con la creazione di una cabina di regia.

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a cura di Dario D'Elia

L'Italia più che un'Agenda Digitale per ora ha una Moleskine, un taccuino per gli appunti come quello che usava Bruce Chatwin nei suoi viaggi. Come definire infatti quei quattro stringati riferimenti al digitale inseriti nel Decreto Semplificazioni, approvato venerdì dal Governo Monti? 

Appare tutto in divenire: sembra un'Agenda Digitale progettuale. Si parte infatti con lo stabilire una cabina di regia che si occuperà di coordinare tutte le azioni delle varie istituzioni coinvolte. Saranno della partita quindi Governo, Regioni, Enti Locali e Authority. Si tratta di una mossa davvero poco populista e markettara. Monti, invece che promettere soluzioni semplici a problemi complessi, parte con la definizione degli spazi di confronto e degli attori in gioco. Insomma benino, ma forse un po' tutti gli operatori del settore si aspettavano qualcosa di più.

Moleskine Digitale per l'Italia

Ecco quindi i quattro punti fondamentali del progetto, come riporta il documento ufficiale:

  • Banda larga: la costituzione di una cabina di regia per lo sviluppo della banda larga e ultra-larga. Ancora oggi, il 5,6 % della popolazione, pari a 3,5 milioni di italiani si trovano in condizione di divario digitale e più di 3000 località soffrono un deficit infrastrutturale che rende più complessa la vita dei cittadini.
  • Open Data: apertura all'ingresso dell'open data, ossia la diffusione in rete dei dati in possesso delle amministrazioni, nell'ottica della totale trasparenza.
  • Cloud: utilizzo del cloud, ovvero la dematerializzazione e condivisione dei dati tra le pubbliche amministrazioni.
  • Smart Communities: gli incentivi alle smart communities, gli spazi virtuali in cui i cittadini possono scambiare opinioni, discutere dei problemi e, soprattutto, stimolare soluzioni condivise.

"Con il decreto semplificazione, lo sviluppo dell'economia digitale  è finalmente entrato anche in Italia a far parte delle priorità dell'agenda di governo", ha dichiarato il presidente di Confindustria Digitale, Stefano Parisi.  "L'istituzione di una cabina di regia per l'attuazione dell'agenda digitale posta in capo ai massimi responsabili della politica nazionale di sviluppo e modernizzazione del Paese, lo snellimento burocratico, l'obbligo di switch-off verso il digitale di una serie di transazioni aprono concretamente la strada a una stagione di cambiamenti per l'Italia imperniata sulla valorizzazione delle tecnologie digitali e del web come chiave strategica per affrontare i problemi di crescita, competitività e produttività".   

Pensate con le vostre mani

"Abbiamo segnalato al Governo l'importanza di dotarsi di un'agenda digitale. È con estrema soddisfazione che registro che i nostri suggerimenti sono stati accolti. L'AGCOM, se consultata  è pronta a collaborare per il successo dell'Agenda digitale italiana", ha sottolineato il Presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò.

Come ha ricordato però Alfonso Fuggetta, docente presso il Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano, parlare di Agenda Digitale e istituire una cabina di regia al riguardo sono passaggi importanti, ma andrebbe "definita una leadership forte, altrimenti il progetto rischia di slabbrarsi". 

"Auspicherei anche una delega direttamente in capo alla Presidenza del Consiglio, perché è un tema così trasversale da necessitare una mission mirata", ha dichiarato Fuggetta. "Se la cabina di regia diventa solo un luogo di concertazione, allora si rischia lo stallo. "L'agenda digitale attraversa tutti i maggiori settori della vita pubblica, dalle TLC alla ricerca alla funzione pubblica, riguarda cioè le competenze dei ministri Passera, che ha già tante deleghe, Patroni Griffi, Profumo. Riguarda anche il turismo, la cultura. Insomma, serve una leadership forte per gestirla".