Aiutiamo le ricerche del Boeing 777 della Malaysia Airlines

Tomnod è una piattaforma collaborativa che consente da qualche giorno a chiunque di partecipare alle ricerche del Boeing 777 della Malaysia Airlines. Basta analizzare le fotografie satellitari per individuare eventuali indizi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

DigitalGlobe, la più grande società statunitense specializzata nel mercato della fotografia satellitare, ha messo a disposizione la sua piattaforma di crowdsourcing Tomnod per individuare i resti o eventuali indizi del Boeing 777-200ER della Malysia Airlines scomparso sabato 8 marzo.

Le ricerche del velivolo proseguono senza sosta. Stava sorvolando il Golfo del Siam con 239 persone a bordo. Tutti oggi si domandano come sia possibile che uno fra gli aerei più sicuri del mondo, che per altro è lungo 63 metri e ha un'apertura alare di 60, abbia potuto volatilizzarsi da una zona di mare così trafficata.

Eppure su FlightRadar24, il sito più famoso del mondo che traccia le rotte aeree combinando i dati GPS e altri segnali, si vede chiaramente che alle 17:21 il mezzo vira e poi scompare. A 35mila piedi di altitudine e 471 nodi le opzioni non sono molte.

Il volo MH370

Per ora le autorità escludono la matrice terroristica, quindi non rimane che la possibilità di un guasto. Il mare potrebbe fornire molte risposte, anche considerato il fatto che la profondità massima lontano dalle coste è inferiore ai 100 metri.

Il Golfo ha un'estensione di circa 320mila km quadrati ma la zona più probabile dell'impatto è notevolmente più piccola. Il problema è che anche nella migliore delle ipotesi potrebbe trattarsi di migliaia di km quadrati. Senza una chiara localizzazione radar non resta che affidarsi a calcoli matematici previsionali (di rotta) e la semplice vista.

Tomnod

Ecco quindi l'utilità della collezione fotografica satellitare di DigitalGlobe. Per usare Tomnod non viene richiesta l'installazione di alcuna applicazione: basta inserire la propria mail e l'interfaccia online diventa immediatamente attiva. Sul lato sinistro, a titolo di esempio, vengono mostrate le tipologie di indizi e come potrebbero manifestarsi. Si parla di rottami, zattere di salvataggio, tracce di olio e qualsiasi altra anomalia.

Dopodiché cliccando sul tasto verde in alto "Start tagging" si può iniziare con le ricerche. Ogni rettangolo da analizzare è di circa 600 x 400 metri. Si scorre con il mouse – a volte purtroppo le nuvole coprono tutto – fino a quando non si suppone di aver trovato qualcosa. A quel punto basta cliccare con il mouse la categoria di indizio e successivamente la zona esatta. Ecco realizzato il primo tag che andrà a finire nel nostro contatore.

Nella colonna di destra dello schermo infatti si vedono con precisione i progressi della propria attività con il numero delle zone esplorate, gli oggetti taggati e il numero di persone che condividono la nostra opinione sui singoli rilevamenti. Il resto dell'interfaccia mostra le funzioni di condivisione, l'identificativo della mappa e l'orario degli scatti delle fotografie satellitari.

La piattaforma Tomnod, che vanta circa 25mila appassionati, si occupa normalmente di ricerche collaborative di altro tipo, ma questa volta DigitalGlobe ha deciso di essere d'aiuto. Ovviamente ogni presunta e veritiera rilevazione sarà controllata più volte dal team di esperti dell'azienda e poi sottoposto alle autorità.

Per avere maggiori ragguagli tecnici riguardo ai motivi che possono portare un aereo a scomparire dai radar abbiamo contattato gli esperti dell'ENAV (Ente Nazionale di Assistenza al Volo), che hanno preferito non prendere posizione ufficiale al riguardo in quanto non sono in alcun modo coinvolti nelle indagini e pertanto non sono in possesso di informazioni che possano suffragare degli scenari piuttosto che altri.

I motivi per i quali un velivolo può perdere il contatto con il centro di controllo d'area sono diversi, e ciascuno porta a una serie di ipotesi a cui solo le indagini potranno dare forma. Dato che al momento non ci sono elementi, restano aperte tutte le ipotesi. Normalmente un aereo viene tracciato dalle torri di controllo tramite i segnali radar, ma fuori dalla portata del sistema di antenne bisogna affidarsi ai transponder montati sugli aerei. L'ACARS (Aircraft Communications Addressing and Reporting System) di questo specifico Boeing 777-200ER sfrutta anche l'invio dati tramite satellite.

Per il volo della Malaysia Airlines si possono supporre problemi ai transponder, che in genere inviano un segnale al minuto per localizzare i velivoli. Potrebbero essere stati spenti volutamente (e qui si apre lo scenario di un attentato), oppure potrebbe essersi verificato un guasto tale da metterli fuori uso (per esempio un'esplosione dovuta a cause interne o esterne).

Un aereo però può anche scomparire dai radar perché scende a una quota troppo bassa (sotto ai 9mila metri) oppure perché attraversa una perturbazione particolarmente intensa. La mancanza di conoscenza dell'area in cui è scomparso il Boeing 777 inoltre non consente di capire se la copertura radar sia o meno totale, e se i dispositivi di rilevamento siano di tipo militare o civile.