Akamai, Italia fanalino di coda per la banda larga

Il rapporto trimestrale Akamai conferma che il nostro Paese arranca ancora in quanto a penetrazione della rete e a banda larga disponibile.

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a cura di Alessandro Crea

Il rapporto Akamai sullo stato di Internet in 126 paesi del mondo per quanto riguarda il primo trimestre del 2017 non riserva novità per l'Italia, che si conferma purtroppo agli ultimi posti in Europa, sia per quanto riguarda la penetrazione della rete che per la disponibilità di banda larga.

Nulla è cambiato rispetto all'ultimo trimestre del 2016 per quanto riguarda il numero di indirizzi unici IPv4 connessi alle reti Akamai. Il nostro paese così si conferma ultimo nella Top 10, arretrando addirittura leggermente rispetto alla chiusura dello scorso anno, con un -1,8 %.

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Nonostante l'impegno degli ultimi mesi poi sullo sviluppo della banda larga grazie all'iniziativa di Open Fiber e altri provider anche in questo settore i nostri risultati ancora non brillano, anche se forse l'impatto di questi lavori sarà più evidente nei prossimi mesi, quando il numero degli abbonamenti nelle varie città già cablate inizierà a salire.

In ogni caso al momento presente la fotografia scattata da Akamai ritrae l'Italia al 61° posto in Europa per velocità media disponibile, con 9,2 Mbps, un miglioramento comunque del 6,2% rispetto al precedente trimestre e addirittura del 13% anno su anno. Meglio di noi comunque fanno anche Paesi come Estonia 46esima con 11,6 Mbps, Polonia, 41esima con 12,6 Mbps e Lituania, che grazie alla sua banda media pari a 14,6 Mbps si posiziona al 28° posto.

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La crescita dunque c'è ma è ancora lenta e insufficiente. Prendendo in esame le connessioni superiori ai 4 Mbps ad esempio scopriamo che sono soltanto il 79%, con un miglioramento del 2,2% rispetto al precedente trimestre, ma le nostre percentuali crollano letteralmente se prendiamo in considerazione connessioni superiori ai 10 o anche 15 Mbps, che rappresentano rispettivamente appena il 26 % e il 12 % del traffico totale. Troppo poco se si pensa che in Svizzera, capofila europea, rappresentano il 75% e il 56% del traffico totale.

E per quanto riguarda le connessioni mobile? In questo caso la situazione è decisamente migliore. L'Italia infatti occupa il 21° posto nella classifica mondiale, grazie a una velocità di download media di 12,4 Mbps che ci consente di stare davanti a nazioni come Corea del Sud e Stati Uniti. Bisogna però anche notare che tutti i principali Paesi europei fanno meglio di noi, come ad esempio la Germania, la Francia, la Finlandia, l'Olanda, la Danimarca, il Belgio, la Norvegia, la Svezia e la Spagna, senza contare che ci precedono anche nazioni come la Romania, che occupa l'ottavo posto e l'outsider Kenya che si piazza in quattordicesima posizione, con una velocità media in download di 13,7 Mbps.

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Una posizione buona ma non buonissima insomma che lascia ancora dubbi sulla capacità del nostro Paese di non perdere un'importante treno tecnologico nel prossimo futuro. Secondo una ricerca condotta da ITMedia Consulting infatti il Video On Demand dovrebbe registrare una consistente crescita nel mercato europeo occidentale. Il rapporto infatti parla di ricavi stimati pari a 4,2 miliardi di euro entro la fine di quest'anno, con un incremento annuo del 16%. Il mercato continuerà poi a crescere mediamente del 17% ogni anno, arrivando a generare ricavi per 6,7 miliardi nel 2020. Non a caso secondo il report i mercati principali sono e resteranno Francia, Germania e Regno Unito che, pur costituendo solo il 40% della popolazione totale dell'Europa Occidentale, rappresenteranno alla fine dell'anno il 63% del mercato VOD, per salire al 62% nel 2020. Noi saremo in grado di ribaltare queste previsioni o resteremo esclusi da questo ricco mercato emergente?


Tom's Consiglia

A prescindere dalla banda di cui disponete, dotarsi di un buon router come il Netgear R9000-100EUS AD7200 Nighthawk X10 è sempre la soluzione migliore per navigare e utilizzare al meglio i contenuti in streaming.