Alta tecnologia anche nelle scuole elementari, si può fare

Due progetti sperimentali raccontano di come la tecnologia potrebbe aiutarci a realizzare un sogno pedagogico.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Tecnologia di nuova concezione, software intelligenti e hardware progettato ad hoc per la scuola materna e per le elementari. Alcuni forse guarderanno con sospetto ai progetti Inf@nzia Digitales 3.6 e Block Magic, nati in senso al NAC (Natural and Artificial Cognition Lab) dell'Università Federico II di Napoli. Ma sono senz'altro idee interessanti, tanto che hanno ottenuto finanziamenti europei e nazionali.

Sono una conseguenza dell'altro. Prima è venuto Block Magic (http://www.blockmagic.eu/), che è già attivo in via sperimentale a da Città di Roma, in Provincia di Trento e Regione Campania. La conferenza conclusiva è prevista per il prossimo 30 novembre presso l'Università Pontificia Salesiana nell'ambito della conferenza internazionale "Coming back to an Hands-on Perspective in technology Enhancing Learning applied in the Kindergarten and Primary School"

Block Magic

Obiettivo di entrambi i progetti è "traghettare la scuola verso il mondo digitale senza però dimenticarne le origini", ma piuttosto cercando di creare una scuola Montessori 2.0. Come minimo si può definire un'idea ambiziosa, ma proprio per questo è interessante: l'idea è quella "superare l'impostazione ancora maggioritaria nelle scuole italiane per cui il bimbo è considerato come un bicchiere in cui travasare conoscenza, da cui la convinzione di poter insegnare solo attraverso il metodo della lezione frontale". Insomma, andare oltre la solita lezione frontale, un idea che tra l'altro combacia in parte con lo spirito del recente decreto sull'istruzione – d'altra parte in ambito pedagogico è chiaro da almeno vent'anni che non si può andare avanti così.

Concretamente, Block Magic si traduce in una valigetta con 48 blocchi intelligenti e una tavoletta, con chip RFID e relativo lettore. Il bambino gioca con questi oggetti e ottiene un feedback dalla tavoletta, che è stata programmata dall'insegnante o dal genitore. Block Magic è progettato per "stimolare diverse abilità cognitive, dalla logica, alla matematica, dalla lingua, alle capacità strategiche e sociali", spiega il comunicato stampa. Si può anche provare, con un simulatore che si può scaricare dal sito del progetto.

Il successo di Block Magic ha portato alla nascita di Inf@nzia Digitales 3.6, progetto che parte in questi giorni grazie a un finanziamento da parte del Miur (13,2 milioni di euro). Gli organizzatori spiegano che la base di partenza sono le idee come "Aiutami a fare da solo" di Maria Montessori o quel "Se faccio capisco" di Bruno Munari. Referenti di tutto rispetto insomma.

Block Magic

Con Inf@nzia Digitales 3.6, si vuole soprattutto rinnovare l'ambiente scolastico in chiave tecnologica, per migliorare la qualità dell'apprendimento. Ritroviamo la tecnologia RFID/NFC, ma anche realtà aumentata, Smart Objects, smartphone, riconoscimento vocale, della scrittura e dei movimenti del corpo. Nomi complicati che serviranno a fare una cosa (apparentemente) semplice, realizzare l'apprendimento cooperativo.

Concettualmente i due progetti vanno nella direzione giusta, perché vogliono rendere migliore la scuola e la didattica, ma allo stesso tempo evitareo che il bambino abbia da subito un rapporto diretto con l'hardware. In entrambi i casi si punta poi a sviluppare un "tutore digitale" che potrebbe rivelarsi davvero prezioso soprattutto in Italia, dove gli insegnanti hanno a che fare a volte con più di 30 bambini alla volta, e dare a ognuno l'attenzione che merita – purtroppo – a volte è impossibile.

Con questo non si vuol certo dire che un software possa sostituire un essere umano, ma potrebbe senz'altro aiutare insegnanti volenterosi ma con poche risorse a propria disposizione. "Sono fortemente convinto che questa strada sia vincente per la scuola italiana", ha commentato Raffele Fuccio, coordinatore di Block Magic, ingegnere biomedico a assegnista di ricerca presso il CNR.