Altronconsumo denuncia LG per le Smart TV spione

Venerdì scorso l'associazione Altroconsumo ha denunciato ai Garanti del Mercato e della Privacy un problema software delle nuove Smart TV di LG. In pratica alcuni modelli tracciano il comportamento online degli utenti e rendono disponibili i dati al produttore.

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a cura di Pino Bruno

Secondo Altroconsumo alcune Smart TV di LG registrerebbero le attività online degli utenti senza chiederne il consenso. Nonostante LG abbia da poco rilasciato un update, il problema – come risulta dai test di Altroconsumo – è risolto solo in parte. Il consumatore ha diritto alla tutela e alla certezza che non si verifichino pratiche di violazione della riservatezza delle informazioni; per questo Altroconsumo ha inviato una denuncia al Garante della Privacy e all’Antitrust.

Nella diffida a LG si chiede un intervento immediato su tutti i modelli e comunque la sostituzione o il rimborso del prezzo per tutti gli acquirenti delle Smart tv dell’azienda che potrebbero rivelare lo stesso problema. Tutti gli utenti possono aderire all’iniziativa cliccando su questo link

Smart TV LG

Guardi la televisione, navighi su internet, guardi i video che hai sulla chiavetta USB attraverso il tuo Smart tv e tutte le informazioni sono indirizzate verso i server del produttore. Altroconsumo ha acquistato e messo alla prova due modelli in laboratorio per verificare. Da vagliare se altri modelli di LG o di altri produttori prevedano la stessa intrusione nella sfera privata degli utenti.

"Dagli articoli comparsi su internet e sulla stampa internazionale – si legge sul sito di Altroconsumo – era emerso che lo Smart Tv LG 42LN575 inviava al produttore i dati relativi a tutto ciò che si faceva e vedeva con l’apparecchio, in modo preimpostato e in chiaro (cioè senza che queste informazioni fossero criptate e quindi rese comprensibili solo con particolari software). Secondo quanto denunciato, il dispositivo continuava a trasmettere dati all’azienda, anche se dal menu delle impostazioni si disabilitava questa funzione.

Ad essere trasmessi all’azienda coreana non sono dati riguardanti i canali televisivi visitati ma anche i nomi dei file video contenuti in qualsiasi dispositivo collegato all’apparecchio (come un hard disk o una chiavetta USB). Tutto senza che si fosse sufficientemente informati, né al momento dell’acquisto né al momento dell’installazione.

Una violazione della privacy inaccettabile, che la stessa LG ha riconosciuto, rilasciando un aggiornamento che corregge il problema, ma solo in parte. Abbiamo portato in laboratorio sia il modello segnalato sul web (42LN575) che un secondo modello (42LA860), proprio per capire se anche altri prodotti LG potevano essere coinvolti. Sul primo smart tv, all’installazione è chiesto di installare l’aggiornamento che LG si è affrettato a rilasciare dopo la polemica e che risolve i problemi relativi alla lesione della privacy. Ma sul secondo modello, tutti i problemi restano gli stessi. Per cui se, ad esempio, si nominasse il file con qualcosa che identifichi la persona, le preferenze politiche, religiose o sessuali, tutte queste informazioni arrivano a LG che è libera di usarle; senza aver avuto la possibilità di disabilitare la funzione di trasmissione dei dati".

Abbiamo contattato LG Italia per fare il punto sulla vicenda, ma al momento non è pervenuta ancora alcuna risposta. La sensazione comunque è che il tutto potrebbe essere risolto con un comune aggiornamento software di tutti i modelli.