Spotify, che vanta 100 milioni di abbonati, continua a macinare clienti ma il suo tasso di crescita è di circa il 25% l'anno. Insomma, Amazon a distanza di quasi tre anni dal debutto finalmente inizia conquistare terreno grazie soprattutto al successo dei suoi dispositivi Echo basati sull'interfaccia vocale Alexa.
Anche la strategia tariffaria ha aiutato: se il prezzo base di 10 dollari al mese è allineato alla concorrenza Apple e Spotify, dall'altra per gli abbonati Prime si scende a 8 dollari e per i possessori di Echo a 4 dollari.
"Non stiamo combattendo per gli stessi clienti di tutti gli altri", ha dichiarato Steve Boom, responsabile di Amazon Music. "Perché l'industria raggiunga il suo pieno potenziale, non possiamo limitarci a guardare da 15 a 22 anni". Ad esempio negli Stati Uniti è proprio il segmento dell'utenza più adulta quella che è ancora da conquistare. Circa il 14% degli abbonati ad Amazon Music ha 55 anni o più, rispetto a solo il 5% dei clienti di Spotify.
Ad ogni mondo le entrate legate al segmento musicale, per Amazon, non sono ancora così importanti. Il margine in effetti è ridotto, ma con nuove offerte premium qualcosa potrebbe cambiare. Da tempo pare essere al lavoro sull'audio ad alta risoluzione, ma in tal senso a Seattle sono ancora piuttosto abbottonati per svelare tempistica e tariffe.
Per entrare in punta di piedi nel mondo Echo si può provare la versione Dot.