Amazon ieri ha comunicato ai suoi partner che dal 29 ottobre interromperà la vendita dei prodotti Apple e Google che competono con i suoi dispositivi di streaming. In pratica Apple TV, Google Chromecast e Nexus Player scompariranno dalla vetrina online per lasciare maggiore spazio all'Amazon Fire TV e Fire TV Stick. Probabile che questo avvenga solo sul mercato statunitense e potenzialmente in quelli dove l'abbonamento Prime prevede anche l'offerta video. Insomma, in Italia non cambierà nulla.
La mossa è del tutto inaspettata e rischia di infastidire la clientela. Però secondo l'analista di Forrester James McQuivey si tratterebbe di una conseguenza logica e inevitabile di quanto sta avvenendo nel settore. Amazon Prime è diventato un ecosistema di video e musica, non più solo una servizio di consegna a forfait. Prevedibile che Amazon voglia valorizzare i suoi prodotti correlati.
Apple, Google e Amazon hanno modelli di business sempre più convergenti, che mettono in gioco hardware, dispositivi di streaming, software e intrattenimento video e musicale. Non c'è più margine per favorire la concorrenza.
"Negli ultimi tre anni, Prime Video è diventato un'importante parte di Prime", si legge nella nota Amazon spedita ai rivenditori. "E' importante che i dispositivi di streaming che vendiamo siano ben compatibili con Prime Video in modo da non creare confusione nei consumatori. Roku, Xbox, PlayStation e Fire TV sono scelte eccellenti".
L'analista di media di eMarketer, Paul Verna, ha sottolineato come il reale danno sia nei confronti dei consumatori anche se esclude che possano esservi effetti collaterali negativi sulle vendite Apple e Google. Alla fine quel che conta è più la battaglia sui contenuti.
"Le persone comprano questi dispositivi per guardare Netflix, Amazon Prime. Hulu e YouTube. Se tu non hai tutti e quattro, hai un dispositivo inferiore", conclude McQuivey di Forrester. "E considerato quanto possono essere cari i dispositivi, particolarmente l'Apple TV, è molto chiedere ai clienti di pagare quella cifra per avere solo tre quarti dei contenuti che vuoi veramente".
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