AMD alla svolta, per le APU a 28 nanometri si affida a TSMC

La cancellazione dei progetti Krishna e Wichita, sempre più certa, potrebbe essere solo il primo passo di AMD in direzione TSMC. L'azienda di Sunnyvale potrebbe puntare sulla fonderia taiwanese per la produzione delle APU a 28 nanometri, in modo da poter avere rese sicure per pianificare una migliore strategia di mercato.

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a cura di Manolo De Agostini

La cancellazione di Krishna e Wichita è forse il preludio a uno sconvolgimento ben più grande in casa AMD. Oltre al licenziamento di circa il 10 percento dei dipendenti, perlopiù figure del marketing e delle pubbliche relazioni, sembra profilarsi lo strappo con Globalfoundries, la "fonderia" che realizza diversi chip per AMD.

Globalfoundries è l'ex ramo produttivo di AMD, diviso dall'azienda nel 2008 come misura anti-crisi. La divisione era confluita in una joint venture con ATIC, azienda di proprietà del governo di Abu Dhabi. Tuttavia, nel corso di questi anni la quota di AMD si è assottigliata al tal punto (9,6%) che l'azienda non ha più diritto di indicare un rappresentante nel consiglio di amministrazione, e quindi il patto tra le parti è meno saldo.

A far vacillare ancora di più il rapporto c'è il perdurare dei problemi con il processo produttivo a 32 nanometri e con quello di prossima generazione a 28 nanometri, che ha appunto portato alla cancellazione delle due APU sopra citate.

Ad AMD inizia a stare stretto persino l'accordo stipulato ad aprile, in cui sostanzialmente l'azienda si impegnava a pagare Globalfoundries in base alla bontà dei die a 32 nm e a versare un importo aggiuntivo trimestrale dal prossimo anno in base alle rese. Un salasso per la fonderia.

AMD, non si può biasimarla, cerca stabilità produttiva per pianificare una roadmap sicura. Non potendo rivolgersi a Intel, la principale concorrente, non le resta che ampliare il rapporto con TSMC, che già cura la produzione dei chip grafici e di altre soluzioni.

La fonderia taiwanese è la candidata numero uno per la produzione delle future APU di fascia bassa. Poiché il passaggio da un produttore all'altro è un'operazione complessa - Extremetech scrive che si passerà da un processo gate-first a uno gate-last - è probabile che AMD si limiterà a un die shrink a 28 nanometri di Ontario e Zacate, le APU per netbook e nettop. I nuovi modelli dovrebbero avere prestazioni più elevate grazie a un incremento della frequenza di clock e offrire consumi inferiori.

Riprogettare Krishna e Wichita sembra fuori discussione, poiché si tratterebbe di un ulteriore azzardo che AMD non può permettersi. Tuttavia per ora questa è solo una nostra opinione. Maggiori dettagli sulla strategia di AMD per l'intero 2012 dovrebbero trapelare a febbraio, nel corso del Financial Analyst Day.