AMD si lancia nella progettazione di chip semi-personalizzati

La divisione Semi-Custom Business Unit di AMD apre ufficialmente i battenti. Dopo aver conquistato le console di prossima generazione, la casa di Sunnyvale vuole stringere alleanze con chi realizza set-top box, smart TV, PC, tablet, server e HPC. L'obiettivo? Fare soldi senza dipendere direttamente dal mercato PC.

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a cura di Manolo De Agostini

AMD ha annunciato ufficialmente l'avvio dei lavori della sua divisione Semi-Custom Business Unit, che si focalizzerà sullo sviluppo di soluzioni e prodotti personalizzati basati sulle proprietà intellettuali sviluppate da AMD nella produzione di processori, soluzioni grafiche e multimediali. La Semi-Custom Business Unit si concentrerà quindi sulle applicazioni ad alto volume e valore in una serie di segmenti di mercato diversi, quali: gaming, set-top box, smart TV, PC, tablet, server e HPC - la nuova PlayStation 4 (PS4) di Sony costituisce il primo esempio di questa nuova strategia.

"La possibilità di offrire ai clienti un livello di flessibilità e di differenziazione ancora più elevato rispetto ai prodotti standard di AMD, permetterà alla Business Unit di portare l'azienda a un nuovo livello di attenzione nei confronti del cliente tramite la realizzazione di soluzioni su misura che sfruttano proprietà intellettuali specifiche, insieme a una metodologia flessibile di progettazione denominata System-on-a-Chip (SoC)", si legge in una nota stampa diramata da AMD.

La Business Unit, guidata da Saeid Moshkelani, vicepresidente corporate e general manager, si compone di un team di esperti ingegneri le cui competenze spaziano sia nell'ambito grafico che nell'elaborazione. Moshkelani è entrato in AMD lo scorso anno dopo aver lavorato in Trident Microsystems e riporterà direttamente a Lisa Su, vicepresidente senior e general manager della Global Business Unit di AMD.

L'azienda di Sunnyvale apre quindi i proprio orizzonti: non solo continuerà a produrre i propri chip come ha sempre fatto, ma sarà disponibile a realizzare "progetti speciali", se possiamo definirli così. Quello che ha fatto con Sony per l'APU di PS4, fondendo le proprie proprietà intellettuali con quelle della casa nipponica, si ripeterà in altri settori e con altre aziende.

Il consiglio direttivo di AMD, con l'amministratore delegato Rory Read in prima fila, sta cercando di dare forma a quella che possiamo definire una linea di introiti costanti non direttamente ricollegabili al destino del mercato dei PC. E mentre sappiamo ormai per certo che le console next-gen saranno al centro di questa strategia, sarà molto interessante vedere quale sarà il prossimo parto della Semi-Custom Business Unit.

D'altronde se davvero AMD dovesse riuscire a sviluppare prodotti per mercati "ad alto volume e valore", diversificando la propria offerta come mai prima, non è detto che "l'operazione rilancio" annunciata in occasione degli ultimi dati finanziari non possa concretizzarsi in un imprevisto quanto benvenuto successo. Il tutto senza contare che il lavoro su nuovi progetti, con ingegneri di altre aziende, porterà nuove conoscenze e competenze ad AMD, che potrebbero essere applicate con grandi benefici anche ai propri chip.

Il problema è quindi stringere alleanze e stipulare accordi, perché se conquistare il settore delle console possiamo dire che è stato facile, visto che era un settore già presidiato da AMD, è adesso che viene il bello: attirare tutta una serie di aziende che sinora si è rivolta ad altre realtà per realizzare i propri dispositivi.

Ad esempio sarebbe interessante se AMD facesse qualcosa con Samsung o LG per le Smart TV, ma non va dimenticato che queste due aziende i chip possono produrseli in casa. Inoltre la concorrenza, con altre realtà come Qualcomm e Nvidia, è di quelle spietate. Vi sono quindi tante cose che devono incastrarsi per far sì che questa nuova esperienza porti i frutti sperati, e non possiamo che fare ad AMD il nostro "in bocca al lupo", perché più forte diventerà l'azienda, meglio sarà per i consumatori e tutto il mercato.