Anche la Chiesa diventa 2.0

La Chiesa Cattolica spinge sull'integrazione della rete tra gli strumenti per la diffusione della fede, alla ricerca di una comunicazione migliore con i fedeli. In agenda un convegno dedicato al web 2.0 e un nuovo canale YouTube.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Oggi prende uno dei tanti convegni etichettati con l'onnipresente "2.0". Quello che lo rende curioso è il fatto che il tema completo è "Chiesa in rete 2.0", ed è organizzato dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana.

L'idea è di riflettere sulle potenzialità di Internet come strumento per diffondere la fede cattolica, ma anche sulla formazione informatica. Si parlerà di social networking, tema onnipresente, ma anche di design dei siti delle diocesi (come strumento di comunicazione).

Il tema è una moda onnipresente, questo è certo: chissà se a qualcuno è già venuta l'idea di un "Facebook per cattolici". Cattobook?

Quello che è già diventato realtà, invece, è una stretta collaborazione con Google. Qualche settimana fa Big G ha inaugurato il suo motore di ricerca dedicato ai cattolici, e oggi apprendiamo che anche YouTube entra a far parte degli strumenti online della Chiesa Cattolica.

YouTube ospiterà infatti un canale dedicato al Vaticano, dove saranno presenti video del e sul Papa. Il progetto, che secondo Reuters è "il più importante passo della Santa Sede verso il mondo dei nuovi media", sarà presentato il 23 di gennaio.

Insomma, anche la chiesa di Roma sceglie la rete, se non altro come mezzo secondario. Abbiamo sentito molte volte critiche provenire da quella direzione, a sottolineare la pericolosità della rete, e a suggerire più o meno velatamente la censura.

Probabilmente questa scelta è dettata dal bisogno di comunicare più efficacemente con i fedeli, sempre più in fuga dalle parrocchie e sempre più presenti online. Forse chi non ha voglia di andare a messa, avrà voglia di seguire il Papa su YouTube.

Di certo non si può restare fuori dalla rete. È anche, però, un passo delicato, perché in questo nuovo "spazio divino" la concorrenza è decisamente molto agguerrita, e usa armi poco convenzionali.

Solo pochi, però, possono dire "siamo in missione per conto di Dio" (cit.).