Andare sulla Luna non serve

Il fisico italiano di fama internazionale Giovanni Bignami ci spiega perché andremo sugli asteroidi e non dovremmo tornare sulla Luna.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La NASA e di recente il MIT reputano che il ritorno sulla Luna e le missioni relative agli asteroidi siano due passi intermedi per arrivare a Marte.

"Io sono fra coloro che pensano che la Luna non sia un passaggio obbligato, andrei direttamente sugli asteroidi senza passare dalla Luna. Per la Luna il ritorno d'investimento non c'è. La Luna è un pezzo di terra e lo sappiamo benissimo, quindi fare una miniera sulla Luna è come fare una miniera a Desio - per citare la mia città natale auspicando di non offendere nessuno.  Sarebbe insomma di modesto interesse: da una miniera a Desio si tirerebbero fuori solo sassi senza valore, sulla Luna più o meno lo stesso.

full moon

Invece ci sono asteroidi molto interessanti dal punto di vista minerario. Non tanto per l'oro che ho messo nel titolo del libro quale simbolo di ricchezza, ma per le terre rare e per materiali molto più costosi dell'oro come il renio, il rutenio eccetera.

Per questo sono del parere che convenga andare direttamente lì dove c'è un ritorno sull'investimento, oltre che un allenamento fantastico sia per le persone sia per la strumentazione, per le capsule, per i razzi e via dicendo. Una missione di questo tipo durerà almeno un mese, quindi si colloca a metà fra l'andare sulla Luna e l'andare su Marte".

Il coinvolgimento del settore privato nella corsa allo Spazio è una svolta. Quali prospettive comporta in termini tecnologici e socio-economici?

"La NASA lo sta già sperimentando e ci sono numerosi privati che sono molto interessati. Si tratta di collaborazioni pubblico-private in cui anche l'industria privata fa la sua parte. Per esempio la NASA sviluppa i vettori e i privati possono lavorare a una parte della capsula. Il ritorno all'investimento fatto dai privati viene assicurato dal guadagno della miniera sull'asteroide e la NASA viene ripagata con la nuova tecnologia che ha sviluppato nel frattempo con fondi pubblici".

nasa asteroid capture option b illustration

Di questo abbiamo costantemente notizie dagli Stati Uniti, ma in Europa? "Al momento non so rispondere con precisione. Penso che una missione del genere avrebbe inevitabilmente una dimensione mondiale e quindi dovrebbe riguardare almeno in parte anche l'Europa. Quest'ultima non lo farà mai da sola, però se gli Stati Uniti offrissero all'Europa una missione congiunta allora penso che il direttore generale dell'ESA Johann Dietrich Woerner sarebbe interessato e indirebbe una gara d'appalto all'interno dell'Europa per invitare aziende e Stati a partecipare. Penso che un coinvolgimento dell'Europa, così come della Russia e del Giappone, sarebbe inevitabile".