Android battuto da iPhone e iPad nello shopping online

Guardando agli acquisti online del Black Friday emerge che i dispositivi Apple sono quelli più usati per questa attività. Ci s'interroga sulle possibili ragioni, che non si esauriscono necessariamente nella demografia Android.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple ha dominato gli acquisti del Black Friday, la giornata in cui tradizionalmente i consumatori statunitensi avviano le spese natalizie, grazie anche a forti sconti. Rispetto allo scorso anno lo shopping online è aumentato del 20%, ma sono gli acquisti fatti tramite iPhone e iPad a far segnare la crescita maggiore. Considerando solo i tablet poi il dispositivo Apple è praticamente l'unico usato per fare acquisti online.

Stando ai dati raccolti da IBM infatti il 24% di chi ha comprato online l'ha fatto tramite un tablet o uno smartphone, mentre nel 2011 erano stati solo il 14,3%. L'88,3% di chi ha usato un tablet aveva un iPad, seguito da Kindle, famiglia Galaxy, Nook e altri prodotti.

Guardando al totale invece, chi usava dispositivi Apple ha portato a termine il 18,5% delle transazioni, contro il 5,5% di Android. Il resto è andato ai computer tradizionali, ma è interessante anche il fatto che il 58% dei consumatori abbia usato anche uno smartphone o un tablet, dando vita a uno shopping "multischermo".  

Qualcuno avrà già notato un certo stridere tra questi dati e quelli sulla diffusione dei sistemi operativi: Android è quello che ha più successo in assoluto, nel mondo (75%) e anche nei soli Stati Uniti (53%). Eppure quanto si tratta di generare profitto Apple sembra non avere rivali.

Sembra quindi legittimo domandarsi se non sia giunto "il momento di concludere che a comprare i gadget Android sono persone che di fatto non ci fanno nulla", come ipotizza Henry Blodget su Business Insider. A rafforzare tale ipotesi ci sono anche i dati sulla navigazione da smartphone e tablet: anche in questo caso Apple supera abbondantemente Android, che pure ha il vantaggio della maggiore diffusione.

Horace Dediu di Asymco ha esaminato i dati, e fatto emergere che nel caso di Android gli utenti hanno un comportamento da "late adopters" – quelli che abbracciano una tecnologia quando è già assestata e stabile. Tale comportamento, ai fini dell'analisi, definisce un prevedibile minore livello di attività e coinvolgimento.

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"Mi sembra un paradosso. Perché Android attira late adopters (o almeno il comportamento equivalente) in un mercato che è ancora emergente? Ci siamo abituati al fatto che piattaforme somiglianti generano modelli d'uso simili, ma questo non è chiaramente il caso. I dati sugli acquisti sono solo un indicatore, ma ce ne sono altri: sviluppatori ed editori rilevano grandi differenze nell'uso di Android e iOS e gli esempi, per quanto aneddotici, continuano ad accumularsi", scrive Dediu.

Tracciare le cause precise di questo fenomeno potrebbe essere difficile, per esempio perché Android richiama utenti diversi, dai più esperti e appassionati a chi cerca semplicemente un telefono che costi poco ma che sia uno smartphone (e francamente di qualità discutibile). Viene spontaneo appellarsi alla teoria demografica per spiegare le differenze emerse grazie a questi dati.

Una teoria valida per alcuni ma non per tutti. "La spiegazione secondo cui gli utenti Android sono demograficamente differenti non mi soddisfa, perché il bacino Android è ormai molto ampio e i prodotti più popolari non sono esattamente economici. C'è qualcos'altro in gioco. Forse (la differenza) si potrebbe spiegare con considerazioni sul design, difetti nell'esperienza utente o nell'integrazione", conclude Dediu.