Android dice addio al papà Rubin: al timone il boss di Chrome

Cambio al vertice di Google Android. Andy Rubin, creatore del sistema operativo mobile per smartphone, passa ad altre mansioni nella casa di Mountain View lasciando il timone a Sundar Pichai, padre del browser Chrome.

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a cura di Manolo De Agostini

Andy Rubin lascia il timone di Android a Sundar Pichai, che ha guidato finora lo sviluppo di Chrome e Apps (Gmail, Calendar, Docs, Drive, etc). La notizia è stata divulgata da Google, con un intervento di Larry Page, cofondatore e amministratore delegato, sul blog dell'azienda.

"Sergey e io abbiamo sentito parlare di Android la prima volta nel 2004, quando Andy Rubin è venuto a visitarci in Google. Credeva che allineare gli standard attorno a un sistema operativo open source avrebbe fatto da guida per l'innovazione in tutto il settore della telefonia mobile. La maggior parte delle persone pensava che fosse pazzo", queste le prima parole dell'intervento di Page.

Andy Rubin

Il boss di Google ha poi snocciolato i traguardi raggiunti da Android sotto il regno di Rubin, che sono di grandissimo rilievo: oltre 60 partnership con i produttori in tutto il mondo, più di 750 milioni di dispositivi attivati (1,35 milioni al giorno), 25 miliardi di applicazioni scaricate da Google Play.

"Avendo superato gli obiettivi più folli e ambiziosi sognati per Android, e con un gruppo dirigente molto forte, Andy ha deciso che era il tempo di passare il testimone e iniziare un nuovo capitolo in Google", ha dichiarato Page. Non c'è quindi nessuna epurazione, in quanto Rubin rimarrà nelle fila della casa di Mountain View, ma si sposterà su nuovi progetti.

Sundar Pichai

Prima di unirsi a Page e Brin, Rubin ha lavorato in Apple dal 1989 al 1992. Poi è passato a General Magic, in Danger e poi ha creato Android Inc., azienda acquisita nel 2005 da Google. Il successore è Sundar Pichai, come abbiamo detto, e non ci sembra una scelta per nulla casuale.

La sua posizione, che l'ha visto come figura centrale di un altro successo, Chrome, lo pone come la persona giusta per guidare l'ecosistema Android, e magari farlo convergere in Chrome OS. D'altronde Pichai manterrà il timone di Chrome. La nostra è un'ipotesi, ma da tempo si parla di fusione dei due ecosistemi. Lo stesso si mormora per iOS e OS X, e così è per Windows e Windows Phone.

Google non ha rivelato ulteriori dettagli, che potrebbero trapelare prossimamente. C'è sempre un po' di spazio per della gustosa dietrologia in manovre di questo tipo. Di certo, c'è stato quando Apple ha cacciato Scott Forstall, lo scorso ottobre, ma in quel caso c'era lo scandalo "Mappe" in gioco, una delle cause scatenanti che hanno portato a interrompere un rapporto ormai logoro. 

Qualcuno già mormora che Rubin diventerà una figura centrale degli X Lab di Google, conosciuti anche come Google X, l'officina di idee in cui nascono e crescono le innovazioni più estreme della casa di Mountain View.