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a cura di Tom's Hardware

Esistono storie che diventano leggenda nel momento stesso in cui sono scritte. Storie che annientano il confine tra realtà e fantasia, tra essere in potenza ed essere in atto, fino a sfondare la barriera che separa realtà e finzione, divenendo materia vivente.Se prendiamo in considerazione non solo il fumetto, ma tutti i mezzi di finzione narrativa (cinema, letteratura, teatro, videogiochi, etc.) constatiamo che di storie così ne esistono pochissime. L'Eternauta è una di queste.

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Scritto da Héctor Germán Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López, fu pubblicato su "Hora Cero Suplemento Semanal" tra il 1957 ed il 1959. È uno dei rari esempi in cui un'opera riesce a trascendere non soltanto il proprio genere, ma anche il proprio media: chiunque legga L'Eternauta non potrà mai più sottovalutare una vignetta.

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Sull'opera in sé c'è ben poco da dire. Si può parlare dello stile di Oesterheld, che rende L'Eternauta più simile a un romanzo che a un fumetto (tanto che nel 1963 verrà pubblicato proprio come romanzo) con ampie descrizioni dei paesaggi e dei mostri combattuti dagli uomini, nonché del flusso di pensieri di Juan Salvo, uomo comune che si ritrova suo malgrado a decidere le sorti del pianeta Terra. Non bisogna poi tralasciare le splendide tavole realizzate da Francisco Solano Lòpez, che trasmettono dramma e dinamismo in ogni singolo riquadro. Ogni pagina dell'Eternauta è un capolavoro, c'è arte in ognuna delle vignette che dipingono di bianco e nero la carta su cui sono stampate.

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Scultura dedicata all'opera - Buenos Aires

L'Eternauta riesce ancora oggi a trasmettere sensazioni diverse a seconda del modo in cui si decide di leggerlo (dando ad esempio più peso alle parole che ai disegni e viceversa), nonché del proprio stato d'animo al momento della lettura, risultando sempre un'opera completa e mai banale.