Anonymous attacca la Corea del Nord: siamo dentro a tutto

Anonymous ha confermato la sottrazione di 15mila password degli utenti del sito Uriminzokkiri.com. #OpFreeKorea è appena iniziata ma pare che gli hacker siano dentro a intranet mailserver e webserver.

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a cura di Dario D'Elia

Anonymous ha avviato la campagna #OpFreeKorea: la prima azione contro la Corea del Nord si è risolta con la sottrazione di 15mila password di comuni utenti del noto sito locale Uriminzokkiri.com. Gli hacker responsabili dell'attacco informatico hanno pubblicato online un atto di denuncia che riguarda il Governo di Pyongyang.

L'accusa è di essere diventati un pericolo per la pace e la libertà. Analogamente agli Stati Uniti, per Anonymous, si tratta di un problema di regime. Per questi motivi chiedono alla Corea del Nord di fermare la proliferazione nucleare e a Kim Jong-un di dimettersi. "È tempo di impiantare una democrazia diretta libera in Corea del Nord", si legge nel comunicato. "Accesso a Internet senza censura per tutti i cittadini!".

#OpFreeKorea

Gli esperti in sicurezza sostengono che le password svelate online sembrerebbero confermare la presenza di un sistema di protezione violato. In ogni caso è stato pubblicato un "sample" non una vera e propria lista completa, quindi i rischi per gli utenti coreani dovrebbero essere limitati.

Il dettaglio più preoccupante (per il regime) è che Anonymous sostiene di essere dentro le intranet locali come Kwangmyong e altre, dentro i mailserver e dentro i webserver. "In primo luogo cancelleremo i vostri dati, poi abbiamo intenzione di far fuori il vostro schifoso governo dittatoriale", prosegue la nota. "Ai cittadini della Corea del Nord suggeriamo di alzarsi e affossare questo governo oppressivo di figli di buona donna".

Anonymous come al solito pecca di stile e legalità ma sul resto spesso smuove sentimenti condivisibili.