Anonymous contro ISIS, i primi risultati concreti di #OpParis

L'azione di Anonymous online ha portato alla chiusura di migliaia account Twitter e non solo vicini allo Stato Islamico.

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a cura di Manolo De Agostini

Dalle parole ai fatti. Anonymous aveva annunciato una lotta senza quartiere online all'ISIS e nelle ultime ore l'offensiva denominata #OpParis (ma anche #OpIsis e #OpIceIsis) ha portato alla chiusura di oltre 5500 account Twitter collegati al Califfato o di sostenitori delle azioni terroristiche.

Come riportato su La Stampa da Carola Frediani, Anonymous sta segnalando a Twitter gli account e tramite un bot conteggia "in automatico gli account che vengono chiusi". L'operazione non coinvolge solo Twitter ma anche altri social media come Facebook, Tumblr, YouTube, siti web e gruppi su app come Telegram.

anonymous

In crescita anche il numero di elenchi di account e siti da "mettere nel mirino" su Pastebin e portali analoghi. Se l'offensiva concreta contro il Califfato è argomento di carattere politico e militare, Anonymous cerca di dare il suo supporto in Rete, limitando l'opera di propaganda perpetrata dall'ISIS e che finora ha colpito nel segno, convincendo molti giovani europei, i cosiddetti foreign fighters, a sposarne la causa.

Marta Serafini sul Corriere della Sera racconta che tra chi si mobilita online per fare la guerra all'ISIS c'è anche una ex miss, Lara Abdallat, che è stata "reginetta" della Giordania. "Credo nel karma, se tutti facciamo qualcosa per rendere il mondo un posto migliore in cui vivere, credo che questo ci torni indietro", ha spiegato. "In Ghost Sec lavorano 50 persone dopo gli attacchi di Parigi, colpiamo 720 obiettivi ogni ora, fai tu i conti", ha aggiunto. "Un hacker non ha genere, l'importante è come usa le sue capacità".

La contesa è però ben lungi dall'essere conclusa, con l'ISIS pronta a rispondere. NBC News riporta che il Califfato ha una sorta di "help desk per terroristi", attivo 24 ore su 24, che aiuta i suoi adepti a diffondere il suo messaggio di terrore in tutto il mondo, reclutare nuove persone e lanciare nuovi attacchi sul suolo straniero.

L'help desk, composto da alcune persone con buone competenze tecniche, aiuta gli aspiranti jihadisti a usare la crittografia e altre comunicazioni sicure al fine di non essere rintracciati dall'Intelligence dei vari paesi.

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