Anonymous è una banda di troll disadattati e di paladini

Una cronista ha cercato di andare a fondo e scoprire la natura di Anonymous. Si scopre così una radice di buontemponi amanti del cattivo gusto, e di ultimi arrivati che vogliono salvare il mondo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Anonymuous è divisa in due. Il gruppo di hacktivisti vede convivere dentro di sé due anime contrapposte, come ha raccontato uno dei membri alla cronista Parmy Olson. L'intervistato, sotto al nome fittizio di William, sostiene di essere parte del gruppo sin dalle sue origini.

Anonymous è nato su 4chan, un sito attivo ancora oggi, intorno a un solo desiderio: quello di divertirsi e fare scherzi, qualche volta andando ben oltre quelli che per molti di noi sarebbero il limite della decenza. Il nome stesso sarebbe nato quando gli amministratori del sito lasciarono attivo solo l'utente "Anonimo", vista l'abitudine di molti di postare pornografia e violenza un po' ovunque.

La radice fondante di Anonymous è l'arte del trolling, che va dagli scherzi ai pedofili alla pubblicazione di oscenità sulle pagine Facebook altrui, fino a forme raffinate come lo SWATting, che consiste nello spingere le forze speciali a irrompere nelle case di ignari bersagli.

Fawkes Pipistrello

Anche i giullari però hanno un lato oscuro. "William è depresso e pensa spesso al suicidio, ma spiega che il tempo passato su 4chan lo aiuta a stare meglio. Ha visto così tanta pornografia, violenza e abusi che ormai è insensibile", spiega la giornalista. Il profilo in qualche modo di un reietto, di un disadattato che in qualche modo accomuna molti Anonymous, almeno secondo Parmy Olson. Di certo però non si può definire un "Anonymous tipico", considerata la grande varietà della "legione", per età, ceto, provenienza geografica e altri parametri.

E poi c'è "l'altra" Anonymous, quella degli attacchi informatici e delle proteste contro il trattato ACTA e simili. Quelli sono "uno scherzo" secondo William. Sono gli hacktivisti, i paladini del bene, quelli che vogliono cambiare il mondo abbattendo i siti delle multinazionali - una realtà che conosciamo anche in Italia. Joker e Batman sotto allo stesso tetto, per dirlo con la fortunata metafora dell'intervistatrice. Solo che la maschera da pipistrello ha lasciato il posto a quella di Guy Fawkes.

Joker trolla Batman

I paladini vedono in Internet un campo di battaglia più che un parco giochi. Secondo Joker però Batman ha smarrito la retta via: "prima la gente credeva che fossimo una macchina dell'odio e della presa in giro. Prima potevi godere nell'essere davvero una fastidiosa zanzara. Oggi ci prendono per vigilanti e credono che ce ne importi qualcosa", spiega infatti William.

Dentro Anonymous c'è quindi una tensione irrisolta, una lotta intestina sempre sul punto di esplodere ma la cui miccia sembra di una lunghezza infinita. C'è chi ricorda con nostalgia i tempi in cui si rideva su 4chan, e chi guarda con entusiasmo al prossimo colpaccio online. Chi teme di vedersi l'FBI piombare in casa, e chi desidera violarne di nuovo i server.

Secondo Parmy Olson Anonymous è tutto questo, uno strano miscuglio di Paria, miserabili, aspiranti eroi e chissà che altro. Ci ha scritto anche un libro (We Are Anonymous: Inside the Hacker World of LulzSec, Anonymous, and the Global Cyber Insurgency, senza traduzione); una lettura interessante, da fare senza dimenticare che tutto sommato la stessa autrice potrebbe essere l'ultima vittima di un colossale scherzo.