Anonymous USA contro il contractor Mantech

Gli hacker si fanno beffe della rete di Vitrociset, azienda impegnata nella tutela delle infrastrutture di grandi società ed enti governativi. Pubblicate alcune informazioni. Disponibili in Rete nuovi dati ottenuti nell'attacco al CNAIPIC.

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a cura di Manolo De Agostini

Anonymous USA contro il contractor Mantech

Nel frattempo gli hacker continuano a colpire anche negli Stati Uniti. Gli Anonymous hanno sottratto dati a Mantech International Corporation, un cosiddetto "contractor". Il gruppo ha pubblicato diverse email dei rapporti di collaborazione tra Mantech e diverse agenzie statunitensi tra cui l'FBI e la DIA, ma anche organizzazioni come la NATO.

Per iniziare sono finiti in Rete circa 400 MB di dati, ma il bottino sarebbe più cospicuo. L'azienda ha dichiarato di essere impegnata nella verifica delle presunte falle di sicurezza che avrebbero portato al furto di informazioni.

Sempre nel corso del fine settimana, il gruppo ha dichiarato di aver attaccato oltre 70 siti di forze dell'ordine e di aver ottenuto 10 GB d'informazioni confidenziali, tra cui testimonianze protette. Gli hacker hanno pubblicato oltre 7 mila informazioni di agenti, inclusi indirizzi email, password, numeri di telefono, indirizzi di abitazioni e altri dettagli privati.

Parte del comunicato riguardante il furto di dati a Mantech - Clicca per ingrandire

Torniamo infine sulla vicenda Topiary, l'attivista di Anonymous e portavoce dei LulzSec che la polizia britannica avrebbe arrestato nei giorni scorsi. Il condizionale è d'obbligo, visto il dibattito scaturito in Rete (La polizia inglese ha arrestato l'hacker sbagliato?).

Le forze dell'ordine hanno dichiarato che Topiary è un diciottenne (e non diciannovenne come dichiarato in precedenza) che si chiama Jake Davis. Fermato per alcuni giorni, comparirà in tribunale accusato di cinque reati, tra cui l'accesso non autorizzato a computer e cospirazione per la realizzazione di un attacco DDoS (distributed denial-of-service) ai danni del sito web della SOCA (Serious Organised Crime Agency), la cyberpolizia britannica.

Alcuni si chiedono: hanno davvero arrestato la persona giusta? È impossibile dirlo, ma tutti davanti alla legge sono innocenti fino a prova contraria. Non resta che attendere l'evoluzione del processo. Da segnalare tuttavia che, oltre ai messaggi dei due gruppi di conferma dell'arresto (che però potrebbero essere false piste), gli account Twitter di Topiary e quello di LulzSec, che gestiva in prima persona, sono fermi da diversi giorni.