Antitrust UE: produttori incatenati se usano Android

La Commissione UE ha divulgato la comunicazione degli addebiti nei confronti di Google in relazione alle violazioni commesse con Android. Si parla di abuso di posizione dominante.

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a cura di Dario D'Elia

La Commissione Europea ha accusato formalmente Google di aver abusato della sua posizione dominante nel mercato mobile imponendo ai produttori di smartphone e agli operatori diverse restrizioni in ambito Android. Al solito si tratta di una fase preliminare  - chiamata comunicazione degli addebiti - che non pregiudica l'esito dell'indagine. Alphabet e Google dovranno sottoporre una memoria difensiva, dopodiché l'Antitrust renderà nota la decisione definitiva.

La prima discriminante è legata al potere di Google nel settore: è dominante nella ricerca online (90% di share o superiore), nel comparto OS mobile e in quello delle app (90% di share grazie a Play Store). Questa premessa indica che la responsabilità dell'azienda, rispetto alla concorrenza, è superiore. Lo spirito dell'azione Antitrust è quello di contrastare eventuali abusi di posizione dominante, non la posizione dominante in sé.

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Secondo la Commissione e le sue indagini che hanno coinvolto le aziende del settore, Google obbligherebbe i produttori che vogliono Android e il Play Store a pre-installare Google Search (il motore di ricerca) e il browser Chrome di default. Considerato che la maggioranza dei consumatori si affida a ciò che è già disponibile sul proprio terminale in fase di acquisto, questa andrebbe considerata una forte restrizione.

"La strategia si manifesta per proteggere rafforzare la posizione dominante di Google nella ricerca online, non di meno affligge la competizione nel mercato dei browser", si legge nella nota ufficiale. "La Commissione ha prove che i produttori di smartphone vorrebbero affidare alcune delle app da pre-installare a terze parti".

Un secondo punto è legato alla strategia di "Anti-frammentazione", che obbliga i produttori a non vendere smartphone con varianti di Android (fork). Anche in questo caso con Google Play Store e Google Search pre-installati non ci sono alternative. E dire secondo Bruxelles che questo sistema operativo nasce come open source, quindi potenzialmente usabile e sviluppabile da chiunque.

Alcune restrizioni sarebbero tollerabili ma questa appare ingiustificata. "Google ha concesso incentivi finanziari significativi ad alcuni dei maggiori fabbricanti di smartphone e tablet, nonché a operatori di reti mobili, affinché pre-installino sui loro dispositivi esclusivamente Google Search", sottolinea la nota. "La Commissione ha potuto rilevare che l'obbligo di esclusiva ha influenzato la scelta di taluni fabbricanti di dispositivi e operatori di reti mobili se pre-installare o meno servizi di ricerca concorrenti".