Apple disereda i figli all'estero

"In famiglia si condivide tutto, dall’app alla zeta". Così Apple descrive il nuovo servizio introdotto con iOS 8. "La nuova funzione porta armonia nella vita digitale di casa. Fino a sei persone possono condividere gli acquisti fatti su iTunes, iBooks e App Store, anche se hanno account diversi", dice la multinazionale. Già, ma se un parente è all'estero non può più far parte della famiglia!

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a cura di Pino Bruno

Che Apple entri nella libreria personale e privata di iTunes per regalarci un album degli U2 anche se non richiesto, è possibile pur se opinabile. Che poi decida chi può far parte della nostra famiglia, questo no, non è ammissibile. Eppure è così, a quanto pare. Andiamo per ordine.

"In famiglia – si legge sul sito Apple -  è la nuova funzione che porta armonia nella vita digitale di casa. Fino a sei persone possono condividere gli acquisti fatti su iTunes, iBooks e App Store, anche se hanno account diversi. Si paga tutto con la stessa carta di credito, e sei tu ad approvare le spese dei tuoi figli direttamente dal tuo dispositivo. Puoi condividere anche foto, calendari e tanto altro: è il modo più facile per tenere ancora più unita la famiglia".

Chiaro no? Anche nelle noticine scritte in caratteri minuscoli a fondo pagina non ci sono apparenti controindicazioni: "Per usare la funzione 'In famiglia' devi avere effettuato l’accesso ad iCloud e iTunes con un ID Apple personale". Già, ma se avete un figlio o un parente stretto che studia o lavora all'estero, e dunque vuole comprare app nel paese in cui vive, per Apple non è "famiglia".

Per scoprire l'arcano si deve scrivere al Supporto Apple che, gentilmente, risponde indicando un link altrimenti difficilmente raggiungibile. In basso, nella sezione "ulteriori informazioni", si legge: "Tutti i membri della famiglia devono usare lo stesso Paese o la stessa area geografica per l'iTunes Store".

Apple ha dunque un'idea tutta sua di nucleo familiare: mamma, papà, figli e nipoti non devono varcare la frontiera, altrimenti perdono lo status. E grazie se da Cupertino non ci chiedono pure di passare all'anagrafe, ritirare lo stato di famiglia e spedire tutto via fax!

Certificato di famiglia

Il codicillo ha sapore d'altri tempi, quando per andare all'estero bisognava mostrare i documenti di identità, c'erano le sbarre di confine, internet non esisteva e Erasmus era soltanto un sogno. C'è da restare perplessi davanti a scelte così contraddittorie. Da una parte si annuncia un sistema di pagamento rivoluzionario come Apple Pay e poi si mettono i confini all'iTunes Store. E pensare che proprio Apple ha contribuito, nel bene e nel male, a rendere il mondo più globale. 

Apple l'autarchica. Almeno cambiasse nome al nuovo servizio e cancellasse quella frase roboante: "il modo più semplice per tenere unita la famiglia". Sarebbe meglio aggiungere: entro i confini di Stato.