Apple è dietro di dieci anni rispetto a Microsoft in sicurezza

Secondo Eugene Kaspersky Apple è in grave ritardo rispetto a Microsoft in ambito sicurezza. Ora però l'azienda di Cupertino dovrà cambiare regime per far fronte a una situazione molto diversa. Intanto fa capolino Hackstore, una specie di Cydia per OS X.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Secondo Eugene Kaspersky Apple OS X è indietro di almeno dieci anni rispetto a Microsoft Windows per quanto riguarda la sicurezza. L'imprenditore russo ha svelato la propria opinione a Steve Evans di Computer Business Review, andando così a rincarare la dose delle critiche verso Apple, già espresse con forza qualche giorno fa.

"Benvenuta nel mondo Microsoft, Mac. È pieno di malware", è la sibillina sintesi di Kaspersky, "presto capiranno di avere gli stessi problemi che aveva Microsoft dieci o dodici anni fa. Dovranno cambiare il ciclo di aggiornamenti, e saranno obbligati a investire di più per verificare la sicurezza dei loro software".

Se la discussione dovesse finire male, abbiamo l'ematologo

Quanto al parallelo con Windows, Sophos ha scoperto un dato interessante: il 20% dei Mac sono dei "portatori sani" per virus destinati ai sistemi Microsoft, ma meno del 3% ha un virus dedicato a OS X. I malware per Windows finiscono sui Mac con i soliti metodi (chiavi USB, email), e allo stesso modo possono diffondersi da qui e infettare altre macchine, comprese quelle Windows.

Per chi ha una Mac quindi usare un antivirus sarebbe un gesto responsabile, un contributo importante per la sicurezza di tutti – non solo per bloccare minacce dirette e immediate. Un atteggiamento che dovremmo avere tutti, a prescindere dal sistema operativo.

La risposta di Apple (e in parte di Microsoft) alle minacce sembra essere una sempre maggiore chiusura del sistema operativo. OS X va verso applicazioni sempre più isolate tra loro (sandboxing) e forse verso un App Store come unico strumento per aggiungere software.

Non sappiamo se OS X sarà mai davvero chiuso come iOS, ma intanto esiste già un'alternativa. Si chiama Hackstore, e come Cydia con iPhone punta a raccogliere le applicazioni che per una ragione o per l'altra non superano i filtri imposti da Apple.

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Per ora si tratta solo di trovare con comodità le applicazioni non certificate in un solo posto, invece di faticare a cercarle chissà dove. Se però un giorno Apple dovesse davvero limitare la libertà d'installare software sui Mac, allora l'Hackstore prenderebbe tutto un altro significato.

Senza dimenticare però che le poche minacce che negli ultimi anni hanno raggiunto iPhone e iPad sono state sempre dirette a dispositivi jailbreckati, con poche notevoli eccezioni. Insomma, liberarsi da una gabbia può essere una bella sensazione, ma è meglio assicurarsi di saper volare prima di lanciarsi nel vuoto.