Apple e Microsoft rilasciano i dati sulle richieste governative

Dopo il putiferio scatenato dall'annuncio sul controllo governativo, ecco un po' di trasparenza.

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a cura di Redazione - Sicurezza

Apple ha rivelato alcuni numeri in merito alle richieste governative ed alla relativa condivisione dei dati per il caso "PRISM" di cui parlavamo la scorsa settimana. Si parla di un quantitativo tra le quattro e le cinquemila richieste di dati in sei mesi, riguardo a informazioni su utenti specifici e relativi account.

Andando più nei dettagli, la casa di Cupertino ha dichiarato che la maggior parte delle informazioni sono giustificate per investigare rapine, rapimenti, ricerche di persone scomparse o affette da Alzheimer, prevenzione di suicidi e crimini minori. Il periodo di "esempio" al quale la casa si riferisce parte dal primo di dicembre del 2012 al 31 Maggio di quest'anno. Di queste 4-5.000 richieste, inviate da agenzie governative e polizia, sono stati interessati all'incirca diecimila account di vari dispositivi.

Ok,adesso abbiamo la "trasparenza", ma sapere che ogni sei mesi ci sono dalle 5 alle 7000 richieste di dati da parte del governo americano, cosa ci ha detto di più che già non sapessimo?

Apple ha dichiarato di voler perseguire il giusto bilanciamento tra il rispondere delle richieste legittime in merito alle indagini e al contempo mantenere e rispettare al massimo la privacy dei propri utenti. Proprio in merito a questo, il produttore afferma che ci sono alcune informazioni delle quali non è in possesso perché non sono conservate dall'azienda in alcun modo o sono crittografate. Ad esempio, le conversazioni che avvengono su iMessage e FaceTime sono protette da un sistema di crittografia che rende possibile solo a chi invia il messaggio e a chi lo riceve di leggerne il contenuto.

Perfino Apple non è in grado di decrittare tali comunicazioni. Tra  gli altri dati non salvati dal produttore, figurano anche la posizione del cliente, ricerche di mappe o richieste a Siri. Pure Microsoft ha rilasciato un comunicato sullo stesso tema dove dichiara che in un periodo di sei mesi, conclusi a fine dello scorso anno, ha ricevuto tra le 6000 e le 7000 richieste da parte di agenzie per la sicurezza nazionale e indagini di polizia locale o federale che hanno coinvolto poco più di trentamila utenze. Nelle dichiarazioni sia Apple che Microsoft continuano ad affermare che il governo USA non ha in alcun modo libero e diretto accesso ai dati come dichiarato da Edward Snowden.