Apple ed editori e-book: accordo diabolico sotto indagine

Anche negli Stati Uniti l'Antitrust ha avviato un'indagine per fare chiarezza sul mercato e-book. L'accordo tra gli editori ed Apple potrebbe aver generato pratiche commerciali scorrette. Di fatto Amazon è stata messa nell'angolo con una strategia diabolica.

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a cura di Dario D'Elia

Il mercato e-book statunitense è sotto indagine antitrust come in Europa: Apple e gli editori più noti del mercato sarebbero responsabili di pratiche commerciali scorrette. Sharis Pozen, il capo dell'Antitrust statunitense, durante un'audizione al Congresso, ha confermato mercoledì scorso gli stessi presunti reati rilevati in Europa (Prezzi e-book da ladri: indagine Antitrust UE finalmente).

In verità è da un anno che sui quotidiani statunitensi si parla di questa possibilità, ma solo adesso è giunta la conferma ufficiale dell'indagine. Al centro della questione il sistema di "intermediazione" introdotto da Apple con il rilascio dell'iPad  nell'aprile 2010. 

C'era una volta la concorrenza

Prima gli e-book venivano venduti come ogni altro prodotto: gli editori stabilivano un prezzo all'ingrosso e le librerie quello al dettaglio – ovviamente con il margine di ricavo preferito. Amazon sotto questo punto di vista è sempre stata particolarmente aggressiva, riducendo al minimo i suoi introiti ma conquistando di fatto la leadership del settore.

Apple invece affidandosi a un modello di business basato su revenue share – ricava il 30% da ogni vendita – di fatto ha lasciato agli editori libertà di listino. L'effetto collaterale è che questo è diventato il nuovo standard di contrattazione. Gli editori hanno iniziato a chiedere ad Amazon un trattamento analogo, mettendo fine all'epoca degli sconti pazzi.

Cara Amazon ti faremo una proposta che non potrai rifiutare

"Abbiamo detto agli editori che avremmo puntato sul modello agenzia, dove decidi il prezzo e noi teniamo il 30%, e sì, i clienti pagano un po' di più, ma questo è quello che (gli editori) vogliono comunque", rivelò Jobs al suo biografo Walter Isaacson. "Ma abbiamo chiesto anche la garanzia che se qualcuno avesse venduto i libri a meno di noi, avremmo potuto abbassare i listini. Dopodiché gli editori sono andati da Amazon e gli hanno detto di siglare un contratto di agenzia oppure non gli avrebbero più dato i libri".

La posizione di Apple e degli editori, a questo punto, sembrerebbe indifendibile per gli effetti collaterali che ha provocato al mercato. Eppure secondo Hachette Book Group il modello basato sui prezzo di agenzia ha aumentato la competizione. Fino a un minuto prima Amazon dominava in maniera incontrastata. Un minuto, dopo, aggiungiamo noi, gli editori sono ritornati a dettare legge.