Apple fa solo pasticci con Internet, Google la sorpasserà

Un ex rivolge accuse pesanti a Apple: da iMessage a Ping, passando per MobileMe e le Mappe, con i servizi web fa solo confusione. Di questo passo Google finirà per superarla, l'unica via d'uscita è acquistare competenze dall'esterno.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Quasi tutto quello che fa Apple in relazione a Internet è un caos: l'ha detto Patrick B. Gibson, un ingegnere che ha partecipato alla progettazione del primo iPad e che ora lavora per Tilde (startup dedita al software). Sul suo blog si legge un'analisi dettagliata e circostanziata dei flop che hanno segnato negativamente gli approcci di Apple al web, da Ping ad iMessage, passando per FaceTime, iCloud e altri.

Ping doveva essere un social network musicale che avrebbe dovuto aiutare a seguire gli amici e gli artisti preferiti. In realtà non supportava le playlist consigliate dagli amici e non redigeva classifiche, il successo fu talmente scarso che fu chiuso il 30 settembre 2012.

MobileMe era noto per i problemi di sincronizzazione

MobileMe, poi diventato iCloud, è stato segnato da contatti duplicati o persi, errori di sincronizzazione del calendario, tempi di inattività della posta elettronica e altri problemi. iMessage porta gli utenti in una dimensione temporale tutta sua, dato che sbaglia date e orari in cui avvengono le conversazioni, per non parlare di iTunes e dell'App Store, che si basano ancora sull'ambiente di sviluppo WebObjects scritto quasi 20 anni fa.

E che dire del popolare gioco Letterpress, che è riuscito da solo a far cadere il Game Center, o del fatto che Apple non possa aggiornare lo store  senza mandare offline il sito. Su quest'ultimo punto tuttavia abbiamo il sospetto che l'azienda di Cupertino approfitti di questa "usanza" per ottenere una copertura mediatica gratuita da mille e una notte ogni volta che il sito diventa irraggiungibile.

Anche iCloud non è esente da guai

La collezione di passi falsi è comunque lunga e sconfortante, e le Mappe sono state la ciliegina sulla torta. Uno dei pochi meriti che Gibson è disposto a riconoscere è il buon funzionamento di Safari. Troppo poco per l'ingegnere, secondo cui l'equilibrio di potere tra Apple e Google si sta spostando a favore di quest'ultima.

Nella sua disamina infatti Gibson spiega come il punto di forza dell'azienda di Jobs sia sempre stato il design, mentre Google abbia sempre puntato sui servizi web. Il problema è che Google sta migliorando nell'estetica dei prodotti più rapidamente di quanto faccia Apple con i servizi web, campo in cui è semplicemente mediocre.

Mappe è stato l'ultimo passo falso di Apple

Il guaio è che oggi le applicazioni online sono un elemento importante per gli ecosistemi, quindi Apple deve colmare questa grave lacuna il prima possibile. L'ingegnere crede che l'unico modo per uscire da questo cul de sac sia acquistare Twitter, non solo per risolvere i problemi dei servizi di messaggistica, ma anche per portare in casa delle competenze web. L'idea non è insensata, ma condividiamo l'opinione di chi reputa che la lista della spesa dovrebbe includere anche Dropbox visto che il cloud è un argomento di forte attualità. Che ne dite?