Apple ha recuperato 30 anni su Microsoft e mette la freccia

Un giornalista ha raccolto i dati di vendita di PC e Mac negli ultimi 30 anni, e scoperto che l'apice del vantaggio Microsoft si è registrato nel 2004. Da allora Apple ha recuperato con velocità, e presto potrebbe diventare leader della gara.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple è tornata ai fasti di 30 anni fa nella concorrenza con Microsoft, o quasi. Nel 2011 infatti si sono venduti circa 18 PC Windows per ogni PC OS X, vale a dire la stessa proporzione che esisteva nel 1985.

Per l'azienda di Cupertino si tratta di un fatto storico, e di una conferma assoluta riguardo al buon lavoro fatto negli ultimi anni, in particolare dopo il ritorno di Steve Jobs in azienda nel 1996. Fino ad allora i sistemi Windows non avevano mai smesso di accumulare vantaggio, dovuto in parte a Windows – più semplice e intuitivo di MS-DOS – e in parte agli errori dell'amministrazione Apple.

Aggiornare un Mac è facile e veloce

Poi sono arrivati gli iMac, la nuova versione del sistema operativo, l'iPod, l'iPhone, l'iPad e tutto il resto. E così la proporzione tra Microsoft e Apple ha cominciato a scendere, dallo stratosferico 56x (Windows contro Mac) del 2004 a circa il 18x del 2011.

La rimonta è dovuta a diversi fattori, non ultimo il passaggio di Apple all'architettura x86, nel 2006. L'anno dopo Apple presentò l'iPhone, innescando ciò che è noto come "effetto aura": chi si compra un iPhone finisce spesso per cedere al fascino della mela e passare da Windows a OS X.

Diciotto licenze Windows contro una OS X comunque sono ancora un bel vantaggio per Microsoft, ma la situazione per il colosso di Redmond forse è peggiore di quello che sembra. Lo fa notare Horace Dediu, che ha raccolto i dati e creato i grafici che vedete in questa pagina: se si considera la cosiddetta "epoca post-PC", allora Microsoft potrebbe avere una bella gatta da pelare.

Proporzione tra PC e Mac, 1984-2011 - Clicca per ingrandire

L'idea è che le moderne tecnologie hanno trasformato il personal computer in qualcosa di diverso da ciò che conosciamo, vale a dire il tablet e lo smartphone. Questi sono infatti dispositivi di calcolo personali che ben si adattano ai bisogni quotidiani di molti di noi, e così il tradizionale desktop resta un prodotto di nicchia, relegato agli uffici e alle case dei giocatori più esigenti. Una teoria tutta da dimostrare, ma per molti aspetti credibile e rispecchiata nella realtà quotidiana.

Se allora nel computo s'inseriscono anche iPhone e iPad in confronto al PC la proporzione cambia a 3 PC Windows per ogni dispositivo Apple. Il confronto forse non è troppo onesto, perché confrontare smartphone, tablet e PC tradizionali non è completamente lecito, ma implica una relativizzazione che non si può scartare a priori.

Lo stesso grafico, con iPhone e iPad - Clicca pe ingrandire

Si capisce allora perché Microsoft punti così tanto su Windows 8 e sui tablet per difendere la propria posizione, e perché Apple si possa permettere di prendere decisioni più o meno slegate dall'andamento del mercato (vedi Thunderbolt e USB 3.0). Se la curva disegnata da Dediu dovesse restare così com'è, per quando discutibile, a breve potrebbe essere Apple a vendere più dispositivi: uno scenario del tutto inedito per tutti gli attori in gioco, le cui implicazioni sono imprevedibili.

L'unica certezza è che possedere qualcosa con la mela morsicata non è più (da tempo) segno di un atteggiamento anticonformista. Chi vuole essere alternativo, oggigiorno, farebbe forse meglio a scegliere un prodotto Microsoft, soprattutto se è uno smartphone.