Apple, i segreti, la paranoia e le azioni

Apple è un'azienda che tiene ai suoi segreti più di ogni altra cosa. Proviamo a capire perché.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il New York Times, mentre si celebrano le vendite dell'iPhone 3G S, torna a parlare di Steve Jobs e del suo stato di salute, raccontando come la segretezza in casa Apple sia perseguita con un comportamento quasi paranoico.

La riservatezza di Apple, infatti, ha mietuto e miete vittime, soprattutto dipendenti dell'azienda, ma anche blogger. Lo spiega Mark Hamblin, che ha lavorato sull'iPhone: "Rendono tutti super paranoici sulla sicurezza, non ho mai visto nulla del genere in altre aziende".

Chi lavora a nuovi progetti deve attraversare diverse porte protette da tessere e codici, prima di arrivare alla propria postazione, controllata da telecamere. I nuovi prodotti sono nascosti da teli neri, rimossi solo dopo aver accesso delle luci rosse.

Il risultato è che le grandi novità, spesso, sorprendono tanto i dipendenti quanto il pubblico, come racconta Edward Eigerman, licenziato nel 2005, perché coinvolto marginalmente in una fuga d'informazioni. Lo stesso Philip Schiller, vicepresidente, ha l'abitudine di divulgare informazioni false alle riunioni, solo per vedere se trapelano e trovare le "talpe".

La situazione di Steve Jobs rientra in questo quadro, al quale si aggiunge il doveroso rispetto dell'intimità. In questi giorni, infatti, si è saputo che due mesi fa ha subito un trapianto di fegato, e che sta considerando di tornare al lavoro nei prossimi giorni. È stata certamente una scelta legittima, quella di mantenere tutto nel più stretto riserbo: fino a un certo punto, però, cioè fino a che non influenza il valore delle azioni e gli umori degli investitori.

Le azioni Apple, infatti, sono cresciute con i dati di vendita dell'iPhone 3G S, per poi scendere con le notizie sull'amministratore delegato. Il risultato è una sorta di pareggio, che sarebbe stato una perdita senza il nuovo smartphone. Si può pensare a un caso, ma anche a un calcolo.

Apple aveva detto, a gennaio, che Jobs soffriva di uno "scompenso ormonale": può essere che sia peggiorato nel frattempo, ma anche che quelle dichiarazioni siano servite a proteggere l'azienda, prevenendo una fuga degli investitori, ora invogliati a restare grazie al successo del nuovo iPhone.

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