Scrivere libri su Mac e pubblicare su iPad

Apple ha presentato un ambizioso progetto il cui obiettivo è mettere un iPad nelle mani di ogni studente e insegnante, con applicazioni per creare e gestire i corsi e i compiti, con libri venduti tramite iBooks e creati su Mac. Un piano completo in ogni dettaglio, che si compone di iBooks, iTunes U e iBooks Author.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'unico elemento del tutto nuovo è iBooks Author, un'applicazione per Mac per creare e impaginare libri di ogni tipo, dal romanzo al trattato scientifico. È piuttosto semplice da usare: basta trascinare nell'applicazione i file che volete impaginare (presentazioni, file di test, etc.), e poi formattarli come si preferisce. Il risultato si potrà poi esportare in diversi formati, ma soprattutto si può pubblicare direttamente su iBooks. I file generati sono degli ePub con estensione iBooks (immaginatelo come codec e contenitore), compatibili con Nook, Kindle, etc, anche se la compatibilità potrebbe non essere totale con i libri più complessi.

iBooks Author

C'è una pesante nota negativa negli accordi d'uso di iBooks Author: i libri creati si potranno distribuire gratuitamente, ma chi vorrà venderli potrà farlo esclusivamente tramite iBooks. In altre parole Apple ci sta dicendo ti do questo software gratis, e puoi dare a chi vuoi il libro che ne esce ma solo gratis. Se lo vendi, voglio la mia parte, cioè il 30%.

Una richiesta ragionevole solo in parte. Apple può certamente pretendere che non si vendano tramite Amazon libri creati con la sua suite, ma sarebbe come se Adobe pretendesse diritti sulle foto trattate con Photoshop, o Microsoft sui testi creati con Word. Un problema che certamente farà discutere nei prossimi giorni. D'altra parte Apple deve da una parte proteggere i propri interessi, e dall'altra garantire una certa apertura e libertà agli utenti; di fatto "con queste restrizioni Apple sta cercando di ottenere i benefici della chiusura di un formato proprietario senza il formato proprietario", scrive con un'intuizione brillante John Gruber. Vedremo se questo trucchetto si rivelerà una scelta produttiva, o se il mercato e gli autori rifiuteranno questo scambio.

iBooks Author, accordi d'uso

Prima dell'evento di New York qualcuno si chiedeva se Apple avrebbe puntato sugli accordi con i grandi editori o avrebbe preferito alimentare il crescente fenomeno dell'autopubblicazione. Alla fine salta fuori che si tratta di entrambe le cose, e qualcuno sta già urlando al mondo che adesso Apple destabilizzerà il mercato editoriale, e con l'autopubblicazione gli editori andranno in bancarotta.  

Non è così naturalmente. È un bene che chi vuole si possa pubblicare da solo, su iBooks, Kindle o altrove, e tentare di guadagnarci qualcosa. Anzi, ci sono anche alcune storie di successo, di autori che sono diventati ricchi con il proprio lavoro pubblicandosi da soli, dopo il rifiuto degli editori - ma sono felici eccezioni.

L'editoria avrà sempre bisogno di qualcuno che faccia chiarezza nel caos di milioni e milioni di pubblicazioni (che aumenteranno con il digitale). Non ci si può aspettare che siano i lettori stessi a scorrere tra i titoli disponibili e scegliere cosa comprare; alcuni lo faranno, certo, ma la maggior parte continuerà a cercare un editore di cui potersi fidare. Soprattutto con i testi scientifici e di formazione, perché se comprare il romanzo sbagliato non è poi così grave, di certo non si può andare a caso quando si sta imparando come progettare un ponte o un microprocessore.

La parte incriminata dell'EULA di iBooks Author

Le potenzialità del piano di Apple sono piuttosto facili da capire. Profitti enormi dal mercato editoriale, in primo luogo. E poi la vendita di iPad a milioni di studenti, che probabilmente finiranno per spendere altro denaro su iTunes o AppStore. E qualcuno comprerà un Mac per scrivere un libro. Insomma, fiumi di denaro sono già diretti verso Cupertino.

Ma l'aspetto più brillante? Apple non ha concorrenti in questa operazione; è la prima ad arrivare, e al momeno non c'è nessuno che abbia un progetto simile.