Apple News+, 300 riviste e quotidiani a 9,99 dollari al mese

Apple ha presentato Apple News+, un servizio ad abbonamento che per 9,99 dollari al mese offre 300 riviste e quotidiani.

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a cura di Dario D'Elia

Apple News+
è il nuovo servizio a pagamento che consente con un unico abbonamento da 9,99 dollari al mese di accedere a 300 riviste e quotidiani. È già disponibile negli Stati Uniti e in Canada, ma nei prossimi mesi sarà attivabile anche nel Regno Unito e in Australia. Per il futuro sono previsti altri mercati.

Durante l'Apple Special Event iniziato alle 18.00 presso lo Steve Jobs Theater di Cupertino, l'AD Tim Cook ha tolto il velo a quello che potrebbe essere considerato un potenziamento dell'attuale servizio news disponibile su iPhone, iPad e Mac.

Oggi un team di specialisti seleziona dalle testate più autorevoli gli articoli più importanti della giornata e li organizza in un flusso – per altro personalizzabile in base ai gusti dell'utente. Apple News+ sfruttando la stessa interfaccia mette a disposizione un'edicola del valore di 8000 dollari – questo il prezzo se si volesse acquistare ogni rivista – con una formula a forfait. Per altro l'abbonamento è condivisibile in famiglia senza ulteriori esborsi.

Il valore aggiunto è dato dal fatto che l'offerta comprende testate come Wired, Time, Vogue, People, National Geographic, Popular Science, Billboard, The New Yorker, Sport Illustrated, Fortune, Los Angeles Times, Wall Street Journal e tanti altri magazine. E la conversione in digitale è stata fatta con l'intento di migliorarne la fruibilità su smartphone o tablet. Quindi i testi e le immagini degli articoli (vecchi e nuovi) sono stati formattati per rendere l'esperienza coinvolgente. Persino le copertine sono dinamiche come le Live Photo. La navigazione poi è sia verticale, per procedere con la lettura, sia orizzontale per passare ad altri articoli.

Ovviamente i magazine sono tutti organizzati per categoria, ricercabili e in base ai propri gusti vi sono anche suggerimenti. Apple poi ha sottolineato che non registra in alcun modo i dati sui consumi editoriali degli utenti e non li condivide neanche con gli inserzionisti.