Apple non evade le tasse: non paga nel rispetto della legge

La Securities and Exchange Commission ha archiviato l'indagine a carico di Apple: non c'è nessuna irregolarità.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Apple non evade le tasse negli Stati Uniti. Dopo l'indagine parlamentare che ha portato Tim Cook a difendere la sua azienda davanti al Congresso da un'accusa di evasione fiscale pari a 74 miliardi di dollari, la SEC (Securities and Exchange Commission) ha chiuso il caso senza rilevare comportamenti illeciti.

AllThingsD, celebre blog del Wall Street Journal, riporta infatti la notizia che la commissione di vigilanza ha completato la revisione dei libri contabili del 2012 e ha comunicato al direttore finanziario Peter Oppenheimeral che non c'è nulla di illegale nella strategia contabile di Cupertino.

Nessuna irregolarità fiscale per Apple

Sotto accusa erano i capitali all'estero - 74 miliardi di dollari appunto - sui quali l'azienda non ha pagato le tasse. Secondo l'accusa si trattava di palese evasione fiscale, ma la SEC ha spiegato che i capitali in questione sono amministrati nel pieno rispetto delle normative statunitensi, quindi non verrà preso alcun provvedimento.

In compenso il Wall Street Journal segnala che Apple d'ora in poi sarà più trasparente nel documentare i movimenti di capitali all'estero, com'era stato chiesto dalla Commissione. In altre parole nessun cambio di strategia fiscale, semplicemente una comunicazione più tempestiva e meno criptica sulla quantità di denaro che l'azienda non riporta in casa, ma reinveste all'estero (e per questo non è soggetto a tassazione).

Le regole quindi sono rispettate, il problema è la normativa che consente certe manovre. Gli Stati Uniti con questa indagine l'hanno praticamente ammesso, sarebbe ora che anche l'Europa ne prendesse atto, e invece di lagnarsi per le poche tasse pagate dalle multinazionali statunitensi mettesse a punto un regolamento comunitario che non lasci spazio a trucchetti ormai fin troppo noti.